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Crisi della Seus, Borsellino: il taglio degli stipendi non è la soluzione

L’assessore alla Salute dopo la decisione del consiglio di gestione della società di aprire un tavolo di crisi con i sindacati

PALERMO. "Il paventato taglio agli stipendi di oltre 3.200 lavoratori della Seus, la società a totale partecipazione pubblica che gestisce in Sicilia il servizio di emergenza urgenza sanitaria sul territorio, non è certamente la soluzione auspicabile rispetto alle criticità gestionali della società". Ad affermarlo, l'assessore alla Salute Lucia Borsellino, in seguito alla determinazione del consiglio di gestione della società di aprire un tavolo "di crisi" con i sindacati di categoria oggetto di dibattito di questi giorni. "Tale prospettiva non può non avvertirsi - dice l'assessore -, quale legittima preoccupazione di quanti, giorno e notte, svolgono con senso di responsabilità e dedizione un servizio essenziale e salvavita per i cittadini". "Al fine, infatti, di coniugare la salvaguardia dei diritti dei lavoratori, - osserva - insieme con l'esigenza di dovere riqualificare l'impiego delle risorse umane, strumentali ed economiche della società, in questi ultimi mesi sono stati messi in atto dalla nuova direzione generale, in raccordo con l'assessorato alla Salute, tutti gli strumenti di regolazione, pianificazione e controllo, condivisi con i sindacati, funzionali ad una gestione più efficiente, trasparente e funzionale del sistema di emeregenza-urgenza sanitaria, rispetto al fabbisogno espresso dalla popolazione e alle esigenze di servizi secondari richiesti dalle aziende sanitarie socie".    
Auspico conclude l'assessore, che "non si debba ragionare in termini di crisi ma di percorsi e programmi condivisi sul piano strutturale e di sistema, in aderenza anche alle indicazioni fornite dalla Corte dei Conti nell'ambito delle continuative e proficue relazioni istituzionali."

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