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Luce accesa negli uffici, scattano le sanzioni

Lotta agli sprechi alla Regione, un manuale per il risparmio energetico. Meno aria condizionata, stop all’uso dell’ascensore. Per ciascun lavoratore si spendono da 300 a 700 euro, la spesa totale per le utenze ammonta a 14 milioni di euro. Previsti tagli del 10 per cento

PALERMO. «Non prendete l’ascensore e spegnete i condizionatori se c’è una temperatura di almeno 24 gradi»: un anno fa fu proposto come un compendio di raccomandazioni per risparmiare sulla bolletta ma ora quel manuale in cui a chiare lettera viene chiesto ai dipendenti di risparmiare energia è diventato un obbligo da rispettare, pena sanzioni che possono andare dalla censura al licenziamento.
Il manuale per il risparmio energetico è stato infatti inserito nel Codice di comportamento dei dipendenti della Regione e notificato formalmente qualche giorno fa a tutti gli uffici. Dovranno rispettarlo i 17.500 dipendenti degli assessorati e una platea di altri 60 mila fra funzionari, consulenti e precari di enti collegati. Dunque, per esempio, il suggerimento di «spegnere la luce quando quella naturale è sufficiente» è diventato un obbligo al pari di «non chiedere, non accettare nè sollecitare in favore di altri regali o utilità varie».

CONSUMI RECORD
Il presupposto da cui è partito l’Energy Manager, Salvo Cocina, è il consumo eccessivo negli uffici della Regione e degli enti collegati: «Si spende per ciascun lavoratore circa 300-700 euro di energia per via di diversi fattori di spreco e inefficienza». Alla Regione ci sono infatti «circa 750 utenze più due dissalatori che consumano ogni anno energia per circa 14 milioni». Mentre se si allarga l’analisi a ospedali, enti regionali e società varie si arriva a una spesa di circa 200 milioni.

«UFFICI CHIUSI MA LUCI ACCESE»
A queste cifre - spiega Cocina - si arriva soprattutto per sprechi: «Abbiamo avuto segnalazioni di proteste dal condominio di via Imperatore Federico in cui ha sede l’assessorato al Lavoro perchè le luci e i condizionatori restavano accesi anche quando gli uffici erano chiusi disturbando».
I principali sprechi inviduati sono «luci e computer lasciati accesi fuori dall’orario di lavoro». Da qui alcuni suggerimenti diventati adesso un codice di comportamento: «Aumentare di un grado l’aria condizionata fa spendere il 5% in più. E si registrano casi anomali in cui in inverno si lavora in camicia e in estate in giacca e cravatta. Bisogna quindi spegnere i condizionatori almeno mezz’ora prima dell’uscita dall’ufficio e non scaldare o raffreddare le stanze inutilizzate».

«SFRUTTARE LA LUCE DEL GIORNO»
Per risparmiare sulla luce bisogna anche «posizionare le scrivanie e i computer vicino alla finestre in modo da sfruttare al massimo la luce naturale. Non installare tendaggi troppo scuri e usare comunque lampade al Led». Per quanto riguarda i computer «è necessario staccare l’alimentazione nelle ore non lavorative». E soprattutto «il venerdì si raccomanda di spegnere tutte le apparecchiature e staccare le spine dalla rete». Infine, poichè l’ascensore incide sui consumi fino al 5%, «evitare di prenderlo e usare le scale». Perfino i distributori di lattine e merendine consumano (dai 200 ai 2000 euro annui a seconda dei casi) e allora «si raccomanda di porre a carico dei proprietari delle macchinette il consumo di energia».
Cocina sottolinea che «siamo la prima amministrazione a varare un codice simile e a farlo diventare obbligatori. È chiaro che non si può pensare di licenziare un dipendenti che dimentica una luce accesa far sì che ciò diventi più che una raccomandazione è un punto di partenza per raggiungere l’obiettivo di tagliare i consumi del 10%».

LE NORME ANTICORRUZIONE
Il Manuale per il risparmio energetico è finito fra gli obblighi previsti all’articolo 11 del Codice di comportamento e del Piano triennale di prevenzione della corruzione. Un provvedimento firmato dal capo del Personale, Luciana Giammanco, che obbliga i dipendenti a «non accettare incarichi di collaborazione da privati che abbiano o abbiano avuto interessi legati all’ufficio del dipendente». È obbligatorio informare per iscritto i dirigenti di eventuali altri rapporti retribuiti con privati (pure quelli del coniuge) e anche «comunicare l’adesione a associazioni o organizzazioni che possono interferire con l’attività dell’ufficio». Il dipendente deve «astenersi dal proprio incarico se c’è un conflitto di interessi, esporre in modo visibile il badge e operare con correttezza e cortesia astenendosi da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’amministrazione». Previsto anche il segreto d’ufficio: «Non bisogna assumere impegni nè anticipare l’esito di decisioni proprie o altrui che riguardano l’ufficio».

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