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Tutto il mondo a San Pietro per i Papi-Santi

La canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II. Domenica in piazza delegazioni di oltre 90 paesi. Torna a farsi sentire Agca: Wojtyla migliore uomo del secolo

ROMA. Ci saranno anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con la consorte e il premier italiano Matteo Renzi, a sua volta accompagnato dalla first lady, al maxi-evento delle canonizzazioni di Giovanni XXXIII e Giovanni Paolo II domenica prossima in piazza San Pietro. Non confermata invece, al momento, la presenza dell'eventuale «quarto» papa, l'emerito Benedetto XVI. Sul sagrato di San Pietro, a concelebrare con il «regnante» Francesco, in una giornata che richiama a Roma dai 500 mila al milione di pellegrini, ci saranno comunque senz'altro circa 150 cardinali, mille vescovi e seimila sacerdoti.
Se Ratzinger vi prenderà parte c'è da aspettarsi che si posizioni all'ultimo posto dopo i cardinali vescovi, nella prima fila, come aveva già fatto, con una sua scelta, quando comparve, non annunciato, nella basilica di San Pietro in occasione del Concistoro. Il rito della Canonizzazione si apre con le tre petizioni al Papa da parte del cardinale prefetto della congregazione dei santi, Angelo Amato. Quindi la solenne formula recitata dal Pontefice per la venerazione della Chiesa universale dei nuovi Santi. Successivamente saranno collocate vicino all'altare le reliquie dei due nuovi santi. Si tratta, per papa Wojtyla, di una piccola ampolla col sangue, e per Roncalli di un pezzetto di pelle che è stato raccolto in occasione della riesumazione della salma per la beatificazione, nell'anno 2000. A portarle, per Giovanni XXIII dovrebbero essere i suoi nipoti. Per Giovanni Paolo II saranno con tutta probabilità le due persone miracolate, la suora francese Marie Simon-Pierre e la donna costaricana Floribeth Mora Diaz.
Nutrita anche la presenza delle delegazioni ufficiali di circa 90 Paesi del mondo, oltre ad altre di organizzazioni internazionali come l'Ue che si disporranno sul lato destro del sagrato. Finora sono confermati 24 capi di Stato.
E intanto torna a parlare Ali Agca, l’attentatore turco di Giovanni Paolo II, il quale ha affermato: «Wojtyla merita di essere definito la persona migliore del secolo, ma esiste un solo santo e questo è Dio: e deificare un essere umano è un peccato imperdonabile contro Dio». L’uomo che il 13 maggio 1981 attentò in Piazza San Pietro alla vita del Pontefice dice anche che quel giorno voleva «assolutamente uccidere il Papa» e «morire in Piazza San Pietro per suicidio o linciaggio che fosse», e di avere «prove personali indiscutibili che il 13 maggio 1981 Dio ha realizzato un miracolo in Piazza San Pietro».
Infine, una notizia tragica: a Cevo, nel Milanese, un giovane è stato ucciso dal crollo della Croce dedicata a Wojtyla.

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