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All'Ars il ddl salva-imprese, Cracolici va subito all'attacco

PALERMO. Anche oggi la commissione Bilancio dell’Ars non si è riunita. Segnale che la Finanziaria bis non ha ancora una veste definitiva e che i tagli imposti dal governo nazionale (almeno 67 milioni, più un inasprimento del patto di stabilità) rischiano di dilatare ancora i tempi.
Crocetta dovrebbe portare all’incasso oggi almeno la legge sui pagamenti dei crediti alle imprese, che prevede l’attivazione di un prestito da un miliardo da rimborsare in 30 anni.
Il presidente ha un accordo con Forza Italia e Nuovo Centrodestra che dovrebbe blindare il testo ma è costretto a registrare ancora le fibrillazioni nella sua maggioranza. Perfino il Megafono, il movimento nato per iniziativa del presidente della Regione, è in fibrillazione e si susseguono i boatos su possibili dimissioni del capogruppo Giovanni Di Giacinto, irritato - secondo le indiscrezioni - per il peso crescente dell’asse Leanza-Cardinale su Palazzo d’Orleans. Ma Antonio Malafarina, braccio destro di Crocetta nel Megafono, mostra tranquillità: «Quelle di Di Giacinto sono state esternazioni equivocate. C’è qualche incomprensione ma non si arriverà a spaccature nel Megafono».
Nel frattempo il giallo sui presunti conti da rivedere è alimentato dalla convocazione d’urgenza della giunta a Palazzo d’Orleans anche se lo staff del presidente informa che all’ordine del giorno non ci sarebbe la Finanziaria bis ma un atto di indirizzo su altre materie.

La riunione ha tuttavia fatto ritardare la seduta dell’Ars che dovrebbe dare il via libera alla legge sulle imprese. E all’inizio dei lavori Antonello Cracolici (Pd) ha dato un segnale del clima nel quale si lavorerà sostenendo che l’impegno del governo per ridurre le aliquote Irap e dell’addizionale Irpef dal 2015 è «mera propaganda, perchè non sappiamo neppure quale sarà il gettito in quegli anni dunque è impensabile stabilire adesso misure di politica fiscale». Le addizionali e l’Irap, portate ai massimi livelli nel 2006 per coprire il buco della sanità, assicureranno la copertura delle rate di mutuo ma l’accordo di Crocetta con Forza Italia e Nuovo Centrodedstra prevede che ciò valga solo per il primo anno (il 20014) mentre dal prossimo si proceda a significative riduzioni, come chiedono anche gli industriali.


"Dimissioni Di Giacinto dal Megafono? No, tutto chiarito". Lo dice il governatore della
Sicilia, Rosario Crocetta, rispondendo al cronista a margine della seduta parlamentare.   Crocetta ha incontrato alcuni deputati del gruppo del Megafono a Palazzo d'Orleans, poi altri colloqui ci sono stati durante una pausa della seduta dell'Ars.

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