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Crocetta: «Finanziaria bis pronta entro aprile»

La manovra sarà quella disegnata dall’ex assessore Bianchi. Il presidente della Regione: «Risolverà tutti i problemi». Resta il rischio che slitti il pagamento di 30 mila stipendi di maggio

PALERMO. La Finanziaria bis sarà pronta entro fine mese. E sarà quella «disegnata» dall’ex assessore all’Economia, Luca Bianchi. Le previsioni del presidente della regione, Rosario Crocetta, sono ottimistiche, spera di farcela senza arrivare a ridosso della scadenza elettorale. «Spero», ribadisce. «Spero sia approvata entro fine mese, non possiamo arrivare troppo vicini alle elezioni». Crocetta ieri si è goduto l’ultimo giorno di riposo «prima di ripartire all’attacco», dice ridendo. A conti fatti però restano otto giorni appena, otto giorni durante i quali c’è ancora da approvare il disegno di legge per il pagamento delle imprese, lo stesso che, affondato in aula, ha portato un mese fa alle dimissioni proprio di Bianchi. Domani si torna in aula, oggi stesso le prime commissioni, sempre domani è convocata la seconda. E proprio dalla commissione Bilancio arriva la sfida: «Noi comunque saremmo andati avanti sulla bozza Bianchi - dice Vincenzo Vinciullo, vicepresidente della seconda commissione presieduta da Nino Dina - , non vogliamo essere accusati di essere noi la causa del ritardo. Siamo già stati accusati di avere provocato il ritardo nell’approvare il disegno di legge sul pagamento delle imprese, evitiamo ulteriori disguidi». Ritardo che intanto significa far slittare gli stipendi di 30 mila lavoratori, tutti quelli che dipendono da società partecipate ed enti che per sopravvivere aspettano il finanziamento della Regione.
Gli stipendi di aprile scivoleranno senz’altro, se i tempi dovessero allungarsi però potrebbero arrivare in ritardo anche quelli di maggio. Motivo per cui i sindacati chiedono di fare presto, prestissimo. Ad aspettare risposte sono i forestali, le comunità alloggio per disabili psichici, i consorzi di bonifica, gli enti collegati come Irsap e Irvos, parte dei dipendenti degli Ersu, l’Eas, l’istituto per sordi, l’Aras, l’Esa, una galassia enti e società che è rimasta a secco con l’impugnativa del Commissario dello Stato. Le previsioni di Crocetta sembrano più che ottimistiche, per rispettarle le variazioni di bilancio dovrebbero essere licenziate dalla commissione in un paio di giorni al massimo, altrettanto velocemente dall’aula. In mezzo c’è un’altra festività, quella del 25 aprile, un week-end. E si deve sperare nessun intoppo politico. Più realistica la previsione del capogruppo del Pd, Baldo Gucciardi. «Mercoledì (domani, ndr) in aula si affronta il ddl pagamenti, solo dopo possiamo mettere mano alla finanziaria. Del resto finora è stato questo a rallentare la manovra. Bisogna fare presto, su questo non c’è dubbio. Se riusciremo a portarla in aula entro i primi di maggio, possiamo pensare di approvarla entro il 10. È necessario andare avanti velocissimi, pur con la dovuta attenzione. Se ci sarano ritardi ognuno si assumerà le proprie responsabilità».
Una manovra che, secondo Crocetta, consentirà di «risolvere subito tutti i problemi. Con questa attribuzione parziale di somme - aggiunge - siamo in grado di dare risposte subito, si tratta di una consistente anticipazione che con le variazioni di bilancio possiamo integrare». La manovra quindi non consente di arrivare a fine anno, serviranno le variazioni di bilancio per raddrizzare la mira. Variazioni che «entro l’estate potremmo prevedere», aggiunge il presidente. «La proposta - conclude Crocetta - resta quella».
Proposta che secondo i sindacati autonomi, Cobas-Codir e Sadir «è frutto di un buon lavoro». «Chiediamo di fare presto - dice Dario Matranga, segretario del Cobas/Codir - e di non apportare modifiche a quell’ipotesi che resta comunque una proposta buona».
«Non c’è più tempo da perdere - dice il segretario regionale della Cisl, Maurizio Bernava - , negli ultimi tre mesi la questione è stata completamente dimenticata. Tre mesi in cui si è parlato solo di rimpasto, di gestione e rafforzamento del potere. Andiamo avanti, approviamo subito la manovra così com’è e poi però la politica pensi seriamente ad un piano pluriennale di spending review. Se è il caso si nomini un commissario, un ”Cottarelli alla siciliana” che pensi ad un programma rigoroso di tagli grazie al quale poter rinegoziare il patto di stabilità. Basta una strategia semplice, approvare il ddl pagamenti per rimettere in moto l’economia, liberare risorse in ogni modo. E stiamo attenti - avverte - : dopo l’estate la Regione rischia la crisi di liquidità».


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