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Case a prezzi agevolati per le fasce più deboli

Pubblico e privato ristruttureranno abitazioni da destinare a giovani, single e anziani. Si parte con un fondo di 60 milioni

PALERMO. Pubblico e privato insieme per avviare un piano di edilizia sociale in Sicilia. La Regione ha individuato nella Sgr di Padova la società che gestirà il «Fondo immobiliare abitare sociale»: un tesoretto di 60 milioni, 30 versati dalla Regione e 30 dalla Cassa depositi e prestiti, a cui si aggiungeranno gli investimenti dei privati, per ristrutturare case e immobili, affittarli a prezzi più bassi di quelli di mercato e destinarli a giovani coppie, single e anziani che faticano a trovare un’abitazione, condizionati dalla precarietà dei contratti a progetto e da pensioni basse.
Il direttore generale del dipartimento alle Infrastrutture, Giovanni Arnone, insieme all’assessorato all’Economia, sta procedendo a realizzare il bando del «Social housing», avviato nel 2012 dalla passata amministrazione. In questo primo step, il bando è stato rivolto a individuare la società che gestirà il fondo immobiliare. Vinta la gara d’appalto, la Sgr si occuperà degli aspetti finanziari e svolgerà le attività volte alla realizzazione, alla ristrutturazione delle case che diventeranno patrimonio del fondo. Ma quali saranno i prossimi passi? L’assessorato alle Infrastrutture entro l’estate conta di pubblicare i bandi per individuare i partner privati interessati a investire e a ristrutturare case da destinare alle fasce svantaggiate. Potranno presentare la domanda, sotto forma di manifestazionedi interesse, gli Istituti autonomi case popolari (Iacp), le cooperative edilizie, consorzi, associazioni imprenditoriali, fondazioni, enti religiosi, le Ipab, le banche e singoli cittadini.Tutti enti che, guidati dai Comuni di appartenenza, sottoporranno all’assessorato alle Infrastrutture i progetti degli alloggi da sistemare e le zone interessate. A spiegare l’iter è il responsabile del servizio Politiche abitative, Franco Fazio: «Una volta che la Sgr sottoscriverà il contratto con la Regione, faremo i bandi per selezionare i privati - spiega -. Attraverso l’acquisizione degli immobili e l’effetto moltiplicatore che l’iniziativa avrà sul tessuto economico regionale, verranno creati centinaia di posti di lavoro, a fronte di una dotazione pubblica discreta e della compartecipazione dei privati». Insomma, nuova linfa dal punto di vista economico, sotto il profilo della manodopera e dell’indotto, per un settore, come quello immobiliare, che sta subendo una crisi gravissima.
Il Social housing punta all’edilizia «verde» e al risparmio energetico. I suoi destinatari sono le famiglie appena costituite, monoreddito, oltre a centinaia di studenti fuori sede. Insomma,la cosiddetta fascia grigia, formata da coloro che non riescono ad accedere al mercato della compravendita ma nemmeno all’edilizia popolare, perché non sufficientemente «poveri».
Il direttore Arnone spiega che «il social housing supera il tradizionale approccio dell’edilizia popolare,che avrà ricadute positive sul territorio, sia per l’abbattimento dei prezzi delle abitazioni, sia per la riqualificazione dei centri urbani - dice - . Un’iniziativa che contribuirà a un effettivo risparmio delle superfici edificabili, nell’ambito di una politica nazionale e regionale volta a contenere l’eccessivo consumo di suolo che c’è stato negli ultimi decenni». Soddisfatto anche il neo assessore Nico Torrisi che sottolinea «l’importanza strategica di un bando che affianca all’iniziativa pubblica quella privata». 

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