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Regione, tagli per otto milioni agli stipendi dei dirigenti

Ridotto il budget con un risparmio che sarà spalmato all’interno dei dipartimenti. Coinvolti 1.700 funzionari. Novità pure per i nuovi contratti

PALERMO. La Regione dà il via al rinnovo contrattuale per una platea che può raggiungere i 1.700 dirigenti intermedi. E prevede tagli alle retribuzioni che mediamente si aggirano sul 10% ma che, secondo i sindacati, possono raggiungere in alcuni casi anche il 60%. E subito scoppia la protesta. A far scattare l’operazione è stata una direttiva di Luciana Giammanco, capo del Personale, che prevede appunto le regole per stipulare i nuovi contratti ai dirigenti intermedi: operazione che non avverrà in contemporanea per ognuno dei 1.700 interessati. Non tutti i vecchi contratti scadono infatti quest’anno.
Ma per quelli che vanno rinnovati subito, la cura dimagrante è notevole. E nasce dal taglio al budget del Fondo per la dirigenza deciso in Finanziaria: la riduzione complessiva è di 8 milioni che adesso, spiega la Giammanco, ogni dirigente generale dovrà spalmare all’interno del proprio dipartimento sui dirigenti intermedi (quelli che guidano aree, servizi e unità operative).
L’assessorato alla Funzione pubblica ha diviso il budget per i vari dipartimenti poi ha diramato una direttiva in cui sottolinea che «a causa dell’esiguità delle risorse, in tutti i nuovi contratti da stipulare nel 2014 va prevista una riduzione del 10%. Analoga riduzione va considerata per i contratti stipulati nel 2013 in dipartimenti che non hanno realizzato risparmi di spesa attraverso la riorganizzazione interna».
Per spalmare il taglio da 8 milioni su tutti i dipartimenti, l’assessorato suggerisce ai dirigenti generali di avviare una riorganizzazione attraverso la ripesatura delle strutture intermedie (cioè il valore attribuito a ogni ufficio, che corrisponde a una parte della retribuzione di chi ne è a capo) e la riduzione delle unità operative. Infine, le unità di staff non potranno essere equiparate alle strutture intermedie e dunque i relativi contratti dei dirigenti dovranno avere retribuzioni inferiori.
All’interno di ogni dipartimento e nel rispetto del budget i dirigenti generali avvieranno la fase di contrattualizzazione con i singoli dirigenti intermedi. E, aggiunge la Giammanco, potranno prevedere in funzione delle esigenze dell’assessorato un diverso taglio da dirigente a dirigente. Ma è proprio questa la parte della direttiva più contestata dai sindacati. Per Fabrizio Masi del Cobas Codir «si verificherà probabilmente che qualcuno non perderà nulla mentre altri subiranno dei tagli che possono andare dal 10 al 60% (delle parti variabili, ndr). E ciò viola il contratto collettivo che consente un taglio massimo del 10%». I Cobas contestano che la riduzione del budget non è stata uguale per tutti i dipartimenti e ciò mette in difficoltà in particolare alcuni: «Non a caso - conclude Masi - al dipartimento Tecnico stiamo per proclamare uno sciopero».
Infine, la direttiva della Giammanco precisa che la clausola di salvaguardia - che obbliga ad assegnare a ogni dirigente che cambia ufficio un posto con retribuzione simile - va rispettata «solo se è possibile in relazione alle posizioni presenti e alle disponibilità finanziarie del dipartimento». Tutti i nuovi contratti dovranno infine prevedere una clausola che permetta di rinegoziare il compenso - sia nella parte di posizione che di risultato - nei prossimi anni «se ciò risulterà necessario in relazione all’eventuale insufficienza del budget che di anno in anno verrà assegnato ai dipartimenti».

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