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Montante: «La giunta Crocetta agisca in fretta altrimenti è meglio tornare a votare»

PALERMO. Partiti spaccati, attività amministrativa e legislativa alla paralisi, imprese che falliscono e chiudono al ritmo di 15 al giorno. Venti di crisi che suggeriscono un appello alla politica da parte degli industriali: non si può più fallire, altrimenti l’alternativa è il ritorno alle urne.
Con queste premesse Antonello Montante, leader di Confindustria Sicilia, precisa quale sarà l’atteggiamento degli imprenditori verso il Crocetta bis e il Parlamento: «Confindustria non ha indicato assessori. A noi interessa solo che quelli scelti siano bravi e agiscano rapidamente. Il nostro unico appello va alla politica, i partiti fermino la campagna elettorale continua. Altrimenti, se la paralisi persiste, è meglio tornare a votare ma in quel caso la gente capirà di chi sono le responsabilità».

PRESIDENTE MONTANTE, SECONDO I DELUSI DAL RIMPASTO VOI AVRESTE FATTO LA PARTE DEL LEONE INDICANDO ANTONIO FIUMEFREDDO E CONFERMANDO LINDA VANCHERI.
«Io Fiumefreddo lo conosco appena, so che è un buon avvocato e poco altro. La Vancheri rispecchia invece il nostro modo di vedere il governo: tanto lavoro e poche apparizioni sui giornali, un vero tecnico che risponde a tutti i cittadini e che ha sbloccato bandi, messo a punto il testo unico sulle Attività produttive, impiegato i fondi europei. Vorrei comunque precisare che Confindustria non indica assessori. Non è il nostro ruolo».

E QUAL È IL VOSTRO RUOLO?
«Confindustria è una associazione filogovernativa, che indica soluzioni al governo di turno. Se non veniamo ascoltati, allora interveniamo. Questo è il nostro ruolo. E tra l’altro adesso è tutto molto cambiato rispetto al passato».

IN CHE SENSO?
«Una volta la mafia e la politica creavano gli imprenditori a cui poi affidavano gli appalti. Poi, spesso, questi imprenditori diventavano leader delle associazioni di categoria. Ora ci siamo normalizzati. Proponiamo leggi e ci auguriamo che ci siano governi competenti con cui discuterne».

IL CROCETTA BIS È UN GOVERNO ALL’ALTEZZA DELLE SFIDE CHE ATTENDONO LA SICILIA?
«Non entro nel merito dei nuovi assessori perché non li ho ancora visti all’opera. Posso dire, però, che Crocetta ha lavorato bene destrutturando sistemi corrotti e mangiasoldi. In questo senso è stato un fuoriclasse. Ma ora bisogna passare alla fase due: obiettivo puntato su imprese e sviluppo. Si acceleri la programmazione dei fondi europei e si coinvolgano in questo senso tutte le associazioni imprenditoriali e i sindacati».

EPPURE IL NUOVO GOVERNO NASCE, NUMERI ALLA MANO, SENZA UNA MAGGIORANZA CERTA E CON I PARTITI DELLA MAGGIORANZA PROFONDAMENTE SPACCATI AL PROPRIO INTERNO. PENSA CHE SI POSSA RECUPERARE UN CLIMA PRODUTTIVO?
«Noi ci appelliamo al senso di responsabilità della politica. I partiti mettano al centro della loro attività cittadini e imprese. Non si può penalizzare una legge solo per colpire un competitor. Chiunque, per esempio, rallentasse l’approvazione della norma che permette di pagare i debiti verso le imprese si assumerebbe una responsabilità bestiale».

DUNQUE LA NUOVA FORMULAZIONE DELLA NORMA CHE PREVEDE L’ACCENSIONE DI UN MUTUO TRENTENNALE VI CONVINCE, DOPO LE PERPLESSITÀ INIZIALI?
«Come ho già detto, va acceso perché al momento è l’unica possibilità che la Regione ha di onorare i suoi debiti. Siamo lieti che il governo abbia seguito le nostre indicazioni e aggiunto un emendamento al testo in base al quale dal 2017, ma noi confidiamo anche prima, le aliquote potranno essere ridotte, in parte o per intero, attraverso una corrispondente riduzione della spesa pubblica. D’altronde, il gettito che deriva dalla maggiorazione Irap e dall’addizionale Irpef assicura a questa Regione circa 327 milioni per il 2014 e 330 per il 2015, ossia più di quanto occorra per coprire il piano di rientro della sanità. La restante parte di queste risorse, quindi, dovrà servire per ridurre quanto prima sia la maggiorazione Irap che l’addizionale Irpef. Pertanto la liquidità garantita dall’accensione del mutuo deve essere solo il punto di partenza di un percorso virtuoso che consenta di alleggerire l’imposizione fiscale sulla collettività».

PER COMPENSARE IL CALO DELLE TASSE BISOGNA RIDURRE LA SPESA. SECONDO VOI DOVE SI PUÒ RISPARMIARE?
«Abbiamo dato a Crocetta alcuni spunti. Bisogna creare una centrale acquisti che coordini il mercato della domanda e dell’offerta di beni e servizi della Regione, degli enti locali e degli enti periferici. Nelle Regioni in cui è stata costituita, è stato garantito alla pubblica amministrazione un risparmio tra il 10 e il 20 per cento della spesa affrontata grazie a una riduzione dei prezzi di acquisto e dei costi sostenuti per il processo di gara. Bisogna adeguare tutti i capitoli di spesa della Regione agli standard delle Regioni più virtuose. Nelle 30 società partecipate, costate negli ultimi anni 1,2 miliardi, si pagano stipendi a dipendenti e dirigenti che non fanno nulla. È chiaro che in questo settore ci sono ampi margini di risparmio, così come sul versante delle forniture nella sanità».

DAREBBE UN SUGGERIMENTO A CROCETTA?
«Recuperare i bravi dirigenti messi nell’angolo. Ce ne sono tanti alla Regione. Con questa mossa e con una buona politica di spending review e sviluppo puntato su turismo, agricoltura e beni culturali in due anni si può ripartire».

NON CITA MAI L’EMERGENZA RIFIUTI, CHE PURE HA VISTO CONFINDUSTRIA CRITICA VERSO IL PRIMO GOVERNO CROCETTA. SECONDO LEI IL NUOVO ASSESSORE RISOLVERÀ I PROBLEMI?
«È un settore che non seguo, perché ho un delegato alla materia che è Giorgio Cappello, presidente della Piccola Industria».

UNA DELLE MOSSE PRINCIPALI DI CROCETTA È STATA LA DESTRUTTURAZIONE DEL SISTEMA DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE. SECONDO LEI È UN SETTORE DA RIFONDARE O CANCELLARE?
«Io trovo molto buono l’approccio dell’assessore Nelli Scilabra. Si faccia in Sicilia come in Germania: si colleghi il mondo della formazione al mercato del lavoro, evitando intermediazioni parassitarie. Il vecchio sistema ha dimostrato tutti i suoi limiti».

SECONDO LEI È PIÙ URGENTE LA LEGGE SUI PAGAMENTI ALLE IMPRESE O LA FINANZIARIA BIS CHE GARANTISCE 30 MILA STIPENDI?
«La Finanziaria bis è essenziale. E va inserita in un pacchetto che prevede la legge sui crediti delle imprese e un piano per lo sviluppo. Serve una sorta di piano industriale della Regione».

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