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Gucciardi: «Rivedere il tetto per i redditi dei Pip Ora misure per far crescere le imprese»

PALERMO. «Porre un tetto al reddito di chi percepisce un sussidio è giusto. È una misura che andrebbe prevista per tutte quelle categorie che fruiscono di interventi pubblici di sostegno economico, dove è chiaro che non si può prescindere dal reddito percepito»: il deputato trapanese Baldo Gucciardi, capogruppo del Pd all’Ars, interviene così sulla polemica che ha interessato il bacino dei Pip, precari palermitani che percepiscono circa 800 euro al mese di sussidio a patto di avere un reddito Isee, quindi familiare, inferiore a 20 mila euro l’anno. I Pip protestano sostenendo che bisognerebbe valutare il reddito individuale e non quello Isee. E sul tema delle candidature per le Europee aggiunge: «Si è creata tanta confusione, mi auguro che il partito ritrovi l'unità per sostenere il governo nell'approvazione di provvedimenti urgenti quali la manovra correttiva e la norma per pagare i debiti alle imprese».

DOPO LE PROTESTE DEI PRECARI, CREDE CHE LA NORMA SUL TETTO AL REDDITTO DEI PIP VADA RIVISTA?
«Di certo un limite va posto, ma per capire se i 20 mila euro di reddito Isee sono sufficienti o troppo stringenti è necessaria una simulazione dei tecnici che ci consenta di capire quando si tratta di situazioni di reale bisogno o quando il sussidio è davvero ingiustificato».
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