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Crocetta bis, rinviata la direzione regionale Pd Raciti disapprova nuova giunta

PALERMO.  Rinviata la direzione regionale del Pd, che si sarebbe dovuta riunire nel pomeriggio a Palermo. Nel partito la tensione è alle stelle con i «cuperliani» inferociti per lo strappo del governatore Rosario Crocetta che la scorsa notte ha varato la nuova giunta.    Il segretario siciliano, il cuperliano Fausto Raciti, non ha dato la copertura politica all'operazione tant'è che è saltato l'ingresso in giunta di un assessore di area.
I «cuperliani» potrebbero portare la questione alla direzione nazionale di domani a Roma, nel mirino c'è il renziano Davide Faraone che avrebbe spinto Crocetta ad accelerare la formazione della nuova squadra dopo quasi due mesi di trattative che hanno paralizzato la Regione e l'Assemblea siciliana.
Proprio ieri sera, mentre Crocetta stava per chiudere la nuova giunta, il segretario regionale del Pd ha tentato in extremis di evitare lo strappo diramando una nota con la quale sollecitava il governatore a fermarsi ed aspettare l'indicazione dei nomi da parte del partito, che avrebbe discusso la proposta nella direzione regionale di oggi. Ma Crocetta è stato irremovibile.


RACITI: “È GOVERNO DI SOPRAVVIVENZA: NUMERI PIÙ RISICATI DEL PRECEDENTE”. «In conseguenza alle decisioni assunte ieri dal presidente Crocetta, ritengo superflua la direzione di oggi, che era stata convocata per discutere della formazione del nuovo governo regionale. Voglio sottrarre il Partito democratico al rischio dello spettacolo indecoroso che alcuni dirigenti del Pd sono pronti a dare». Lo dice il segretario regionale del Partito democratico, Fausto Raciti.    «Il governatore con le sue decisioni - prosegue Raciti - ha partorito non un nuovo governo ma un governo di sopravvivenza con numeri addirittura più risicati del governo precedente, che rischia di tradursi in costante mercimonio all'Ars. Di questa scelta risponderanno il presidente Crocetta e i singoli esponenti delle forze politiche di maggioranza, compreso il mio partito, che hanno scelto di parteciparvi». «Il risultato - afferma - è un governo senza numeri, con minori competenze del governo uscente, nessun programma e mille punti interrogativi sul futuro di questa regione. Con il meschino tentativo di spaccare il Pd, Crocetta e chi lo segue si assumono una gravissima responsabilità politica che non passerà inosservata».    «La logica notabiliare e correntizia con cui è stato composto questo nuovo esecutivo è figlia delle piccolezze di chi avrebbe dovuto rappresentare la Sicilia all'interno del Partito nazionale ed ha preferito, - osserva - invece, cedere agli interessi di bottega consegnandosi del tutto ad un cerchio magico che è il vero problema di questa regione e del suo presidente. Credo, adesso - conclude Raciti - che Roma debba fare chiarezza».

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