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Ex Pip in fermento: altri 2 espulsi Occupato l'assessorato al Bilancio

PALERMO. La Regione ha espulso altri due precari ex Pip, portando il totale dei lavoratori cancellati dal bacino ben sopra le duecento unità. Ma la protesta esplosa questa mattina all’assessorato regionale al Bilancio è legata soprattutto al ritardo nel pagamento dei sussidi: da inizio anno, spiegano i lavoratori, non è stato ancora erogato un centesimo degli 800 euro circa previsti dalla convenzione stipulata dalla Regione con l’Inps. E L’ente di previdenza è chiaro: “Noi abbiamo fatto tutto il necessario – spiegano dagli uffici – abbiamo acquisito tutti i nominativi e aspettiamo solo che la Regione ci trasferisca i soldi. La scorsa settimana ci hanno comunicato che avevano inviato il provvedimento alla Corte dei conti e dunque dovrebbe essere solo questione di giorni prima di erogare i sussidi”.
Ma la tensione tra i lavoratori è altissima, anche per via delle espulsioni dal bacino. Così oggi un centinaio di ex Pip si è presentato davanti agli uffici di via Notarbartolo e alcuno di loro hanno occupato alcune stanze del palazzo minacciando i lanciarsi dal balcone. Una manifestazione promossa sul web nei giorni scorsi attraverso le numerose pagine attive su Facebook dai lavoratori: “Dobbiamo sbloccare i pagamenti – hanno scritto i precari – senza soldi sarà una brutta Pasqua per tutti”.
Il problema, spiega il deputato regionale Vincenzo Figuccia, “è che non è stato ancora dato seguito alla convenzione stipulata con l’Inps e tra i precari al lavoro in tanti uffici la disperazione cresce”. Figuccia è uno dei parlamentari al lavoro per rivedere il tetto al reddito che ha portato all’espulsione di decine di Pip dal bacino. Un limite fissato a 20 mila euro di reddito Isee approvato dall’Ars, che però vede adesso un gruppo trasversale di deputati pronto a correggere il tiro. Domani, in Aula, è atteso un lungo confronto sull’argomento.

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