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Crocetta: partiti incoscienti, vogliono sfiduciarmi

Intesa ancora lontana per il rimpasto. Il presidente si infuria: campagna per le Europee contro di me, questa è controrivoluzione

PALERMO. Ha appreso che anche oggi pomeriggio i partiti non gli indicheranno i nomi degli assessori per il nuovo governo. Poi ha registrato gli attacchi sul licenziamento dei Pip e sui tagli al 118. E alla fine di una domenica che doveva essere la vigilia di un accordo, Rosario Crocetta è esploso: «I partiti vogliono fare la campagna elettorale per le Europee contro il presidente della Regione. È in atto un progetto di controrivoluzione. Vogliono sfiduciarmi, almeno nei fatti, per restaurare il vecchio sistema».
È un Crocetta irritato soprattutto dalla sensazione di essere finito impantanato nei veti incrociati dei partiti: «Da un mese non parliamo altro che di numeri di assessori e della possibile esclusione della Scilabra. Ma i partiti si rendono conto che all’Ars ci sono due leggi importantissime che potrebbero essere subito approvate? La legge sui pagamenti alle imprese è pronta e pure gli emendamenti per abbassare le l’addizionale Irpef e l’Irap dal 2015. Anche la Finanziaria bis è pronta. Ma i partiti vogliono fare esplodere la crisi sociale per cavalcarla dando la colpa a me».
Venerdì il presidente aveva convocato un vertice per oggi pomeriggio alle 17,30. Ma - segnalano le segreterie di Pd e Articolo 4 - dopo l’annuncio con un comunicato stampa non c’è stata alcuna convocazione ufficiale da Palazzo d’Orleans. In più sia il Pd che Articolo 4 oggi si sarebbero presentati senza i nomi degli assessori da indicare in giunta. I democratici hanno convocato la direzione regionale per martedì e solo allora decideranno chi sarà a rappresentare il partito in giunta. Il movimento di Lino Leanza resta fermo sulla propria richiesta di avere due assessori mentre Crocetta continua a lavorare a uno schema in cui ad Articolo 4 vada un posto, così come a Drs e Megafono. Il Pd ne avrebbe 4, l’Udc 2 (con la vicepresidenza). A ciò si aggiungerebbero Linda Vancheri, Lucia Borsellino e probabilmente Antonio Ingroia con la delega ai Rifiuti.
Anzi, proprio dall’opposizione mostrata verso Ingroia da Pd e Udc Crocetta trae altri indizi sul tentativo di bloccarlo: «Vogliono far credere addirittura che ci sia un veto di Napolitano su questa scelta. Ma se davvero da assessore Ingroia facesse solo un accenno al Colle sarebbe incompatibile con me. La verità è che usano Ingroia per dar forza ai loro veti». E da qui il presidente rilancia l’attacco a tutti i partiti: «Ingroia condivide con me la sfida a Matteo Messina Denaro. E sia chiaro che ci sono ancora referenti politici di Messina Denaro in diversi partiti».
Ieri Crocetta ha sondato alcuni partiti per provare a chiudere la vicenda rimpasto e passare alla manovra economica all’Ars: «Ci sono tutte le condizioni per fare il nuovo governo. Ma da più parti mi viene chiesto di rinviare il vertice. Farò un ultimo sondaggio in mattinata, poi deciderò. Ma la verità è che i partiti pensano solo alle liste per le Europee. Poi però se il governo lo faccio da solo mi accusano di ricattarli...».
La sensazione è che oggi solo l’Udc (che riunirà i deputati alle 15) e il Megafono avrebbero dato a Crocetta i nomi degli assessori. Mirello Crisafulli, uno dei big del Pd, ammette che nel suo partito il dibattito è ancora in corso: «Attendiamo la direzione regionale, convocata per martedì. E comunque se i nomi dei nuovi assessori sono quelli circolati non ci siamo ancora». Un riferimento anche a Ingroia: «Serve una giunta omogenea. Non si può uscire dal solco politico che abbiamo indicato».
Ma Crocetta vede in tutti questi paletti il tentativo di imbrigliarlo: «Non darò la sensazione di essere un pupo telecomandato». Il presidente annuncia di essere pronto a un aggiornamento del programma: «Dopo gli annunci di Renzi, saremo ancora più radicali su Province e pubblica amministrazione. Sono pronto anche a presentare all’Ars una legge per lo sviluppo che spingerà le imprese. Ma ai partiti chiedo lealtà reciproca. Se la logica è quella di delegittimarmi per arrivare a elezioni anticipate, sappiano che alla fine io ci arriverò in piedi e col consenso del popolo». Crocetta scuote la testa: «Cosa dovrei fare, assistere all’ennesimo rinvio? Mi stanno sfiduciando di fatto con l’opinione pubblica. Ma la gente lo capisce che c’è un gioco a incastro per fermare la rivoluzione».


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