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Materiali naturali e stile anni ’50, così la Sicilia conquista il mercato

Addio ad intarsi, mosaici e decorazioni barocche. È tempo di rispondere ai bisogni concreti e di portare in giro per il mondo un’idea nuova di arredamento che si fa largo

PALERMO. I materiali naturali, le linee essenziali che ricordano gli anni ’50. La Sicilia, non solo esportatrice di complementi di arredi in stile classico. Addio ad intarsi, mosaici e decorazioni barocche. È tempo di basarsi sui bisogni concreti e di portar in giro per il mondo un’idea nuova della Sicilia. Tutte queste novità sono piaciute molto ai visitatori della fiera che si è tenuta nei giorni scorsi ad Istanbul, in Turchia durante l’ultima edizione di Home and Garden organizzata da Fiera Milano.

A portar alta la bandiera siciliana i giovani architetti dello studio Spazio|23 di Palermo. Massimiliano Mesellis, Salvatore Barone e il designer Giampaolo Rampolla hanno presentato la loro linee di complementi di arredo Lebe. «Fino a qualche tempo fa ci occupavamo esclusivamente di architettura ma ci è sempre piaciuto lasciare il segno, cioè qualcosa di unico pensato esclusivamente da noi. Il progetto nasce per caso», comincia a raccontare Masellis. «Vogliamo poter progettare e produrre nella nostra splendida terra - continua Barone - così facciamo qualcosa per rilanciare l’economia».

Grande attenzione ai materiali, la linea Lebe che si ispira al design degli anni ’50 e alle opere di Carlo Molino sono realizzati in legno, ferro, pietra. Il «masterpiece» della collezione Chair Leve, una poltrona che si sposa benissimo con l’arredamento moderno della living room. Il design è molto semplice come l’accostamento dei materiali. La comoda seduta e in velluto con un capitonnè senza bottone. Il tutto rigorosamente di colore rosso sgargiante. «Abbiamo scelto questo colore perché fa risaltare il capitonnè fatto a mano che è praticamente indistruttibile visto che quelli fatti con i bottoni tendono a scollarsi. Questo invece no perché è cucito dall’interno», aggiunge Masellis.

Ha avuto molto successo anche il Table Liebe, realizzato in due versioni: una quadrata, destinata a spazi piccoli e una rettangolare per 6 o 8 posti. La particolarità del tavolo è la facilità nel montaggio. È formato da due parti in legno che insieme formano una volta a crociera. «Siamo partiti dalla Scrivania che Molino realizzò nel 1949 - dice Barone - poi abbiamo messo del nostro per dare maggiore stabilità al tavolo». Ha incuriosito molti anche la Light Lene, una piantana da soggiorno. La sua forma riprende quella di un arco e riassume le linee dell’intera serie. «Su questa lampada abbiamo avuto molti pareri discordanti - afferma Masellis - alcuni dicono che ricorda un ramo di un albero con una goccia di rugiada. Altri invece sostengono che sembri un arco. L’abbiamo pensata così ed il risultato ci ha soddisfatto perché è qualcosa che raramente si vede in giro».
Completamente personalizzabile è invece la lampada Light Fare Luce, presentata da Studio|23 durante il Made expo di Milano. Si tratta di una lampada pendente da soggiorno realizzata con dei cavi rivestiti di tessuto tipici degli anni 50 ed un disco di vetro o di legno. È possibile cambiare i colori dei cavi. Si può quindi optare per i monotinta o scegliere diverse tonalità per spezzare la monotonia dell’ambiente minimal.
Un progetto quello degli architetti dello Spazio|23 destinato a crescere con il passare del tempo. Il prossimo appuntamento in agenda è quello che li vedrà protagonisti di un esposione negli spazi alla Rinascente di piazza Duomo a Milano. «Siamo aperti anche ad altri colleghi - concludono Masellis e Barone - abbiamo deciso di chiamarci Spazio proprio per questo. Anche il numero non è scelto a caso. Il 23 infatti, oltre ad essere il numero civico dello studio è anche un portafortuna».

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