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Formula 1: in Bahrain volano le Mercedes, disastro Ferrari

Hamilton vince la seconda gara di fila, seguito dal compagno di squadra Rosberg. Alonso conclude nono, Raikkonen decimo

SAKHIR. Le Mercedes danno spettacolo in  Bahrain, con duelli d'alta scuola tra Lewis Hamilton e Nico  Rosberg, che alla fine ha rinunciato alla sfida e lasciato la  vittoria al britannico, sua seconda consecutiva, accontentandosi  di mantenere il primo posto nella classifica piloti. È stato  emozionante vedere i due lottare ruota a ruota, ma viene quasi  il dubbio che sia stato un pò studiato per infiocchettare un  copione del Mondiale già scritto dopo tre gare. In quel copione,  la Ferrari non compare tra i protagonisti e, dopo il nono e  decimo posto odierni di Alonso e Raikkonen, la sfida per  comparire in alto nei titoli di coda appare già ardua. Se non è  già crisi poco ci manca, visto che anche Luca di Montezemolo  ammette che «c'è molto da lavorare».    


Il presidente della Ferrari ha lasciato il circuito proprio  quando la gara si faceva più interessante, nell'ultima  quindicina di giri che hanno cancellato una prima parte che non  aveva sparigliato più di tanto le carte. Hamilton aveva bruciato  Rosberg al via e le due Mercedes hanno fatto gara solitaria,  davanti a Williams, Force India, Ferrari e Red Bull a combattere  per le posizioni di rincalzo. Il piccolo colpo di scena è venuto  al 41/o giro, quando alla curva n.1 la Sauber di Esteban  Gutierrez è stata colpita dalla Lotus di Maldonado (che per  questo sarà penalizzato di cinque posizioni in griglia nel Gp  della Cina, il 20 aprile) ed volata in aria capottandosi due  volte prima di atterrare miracolosamente sulle quattro ruote. Il  pilota messicano è rimasto illeso, ma per togliere di mezzo la  sua vettura è entrata in pista la safety car e tutte le  monoposto si erano riavvicinate.    


«Alonso ha le gomme nuove, speriamo bene», aveva detto  allontanandosi Montezemolo, ma alla prova del nove le Ferrari  sono solo riuscite a entrare in zona punti superando la McLaren  di Button, mentre le Red Bull, le migliori tra le monoposto non  motorizzate Mercedes, trovavano la forza di dare l'assalto  all'unico gradino disponibile del podio, occupato invece alla  fine dal convincente messicano Sergio Perez con la Force India.  L'australiano Daniel Ricciardo, autore di una strepitosa rimonta  dalla 13/a alla quarta posizione, ha intanto confermato a  Sebastian Vettel, sesto al traguardo, di non avere timori  reverenziali, superandolo in tromba negli ultimi giri. Tra i due  si è classificato Hulkenberg con l'altra Force India, mentre  davanti alle Ferrari hanno chiuso le Williams di Massa e Bottas.     «Oggi è andato tutto bene: partenza, pit stop, strategia ma  non siamo ovviamente soddisfatti del livello di performance. C'è  molto da lavorare ma sono convinto che i test che faremo martedì  e mercoledì saranno molto utili», ha detto dopo la gara lo  spagnolo della Ferrari, ma Raikkonen è apparso meno ottimista:  «Ci vorrà tempo per raggiungere gli altri team». La classifica  costruttori non è confortante, dato che davanti alle Rosse ci  sono, oltre alle inarrivabili Mercedes, le sorprendenti Force  India, le McLaren e le Red Bull. La corsa è appena cominciata,  ma chi è lento resta presto indietro. 

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