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«Discarica avvelenata a Caltanissetta», in tre oggi dal giudice

Nel mirino della Procura vi è la gestione del sito di contrada Stretto, anche se il periodo sotto accusa si è parecchio ridotto

CALTANISSETTA. Inquinamento ambientale. È l’ipotesi di reato contestata a due tecnici comunali e l’allora custode della discarica di contrada Stretto. La cui gestione è finita nel mirino della magistratura - una ulteriore volta - seppur il periodo di contestazione originariamente finito sotto la lente s’è drasticamente ridotto.
La vicenda, dal punto di vista giudiziario, interessa l’ex direttore dell’Ufficio tecnico del Comune, Gaetano Corvo, il tecnico dello stesso settore, Michele Gioé e il già tutore dell’impianto, Michele Petrantoni. I tre (assistiti dagli avvocati Giuseppe e Francesco Panepinto ed Annalisa Petitto) sono stati tirati in ballo, ognuno perla propria veste professionale, per presunte irregolarità nel sito di stoccaggio di rifiuti solidi urbani.
Ma l’inchiesta è passata per un forte, fortissimo ridimensionamento dello scenario. Sì, perché fin dalla fase embrionale dell’indagine e più in avanti, la procura ha ipotizzato che si siano registrate anomalie nella conduzione del sito nei due anni e più compresi tra l’estate del 2007, luglio di quell’anno in particolare, fino a giungere al novembre del 2009.



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