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Spunta norma salva-Pip: industriali contro l’Ars

Gruppo di deputati propone un diverso criterio di calcolo per evitare i licenziamenti dei precari con redditi familiari alti. Confindustria Palermo: atti populisti e le imprese sono trascurate

PALERMO. All’Ars è pronta una norma-sanatoria, in strada è già scoppiata la protesta: sale la tensione su Pip e Asu dopo le espulsioni dal bacino del precariato decise dal governo Crocetta. L’opposizione, ma anche pezzi della maggioranza, sposano la vertenza dei precari. Ma Confindustria Palermo alza la voce e ritiene «populistica e costosa» l’operazione-salvataggio.
Avviati per la prima volta i controlli su redditi e situazioni patrimoniali, il governo ha espulso un’ottantina di Pip e 42 Asu in quanto dichiarano incassi superiori a 20 mila euro annui. In alcuni casi gli introiti e i patrimoni arrivano a mezzo milione e a un milione, in molti altri si parla comunque di cifre vicine ai 50 mila.
Subito è scattata la protesta. Martedì il dibattito all’Ars su manovra bis e legge sull’amianto è stato rallentato dagli interventi di Giuseppe Milazzo e Totò Lentini (Articolo 4), Giovanni Greco (Mpa), Piero Alongi (Ncd) e Vincenzo Figuccia (Forza Italia) che hanno chiesto la riassunzione dei Pip licenziati. E ieri Figuccia ha annunciato «un ordine del giorno e un emendamento da discutere in commissione Bilancio che prevede proprio la riassunzione dei licenziati». Figuccia e Greco chiedono «che le posizioni dei lavoratori siano vagliate singolarmente che sia considerato il reddito personale e non quello familiare, che l'Isee di riferimento sia quello del 2014 e che vengano revocati i provvedimenti di decadenza».
Crocetta ha fatto sapere di non aver intenzione di tornare sui propri passi: «Basta strumentalizzazioni, esclusi solo ricchi e persone coinvolte nella criminalità. Abbiamo sostenuto i Pip bisognosi perchè vogliamo aiutare i poveri, ma nessuno si illuda che interromperemo il percorso di moralizzazione». Il presidente ha trovato il sostegno di Confindustria Palermo. Per l’associazione guidata da Alessandro Albanese «l’Ars rischia di fare macelleria sociale al contrario. Perde tempo con gli ex Pip e toglie risorse e attenzione alle imprese». Gli industriali lamentano il ritardo della legge che sblocca i pagamenti (pur invocandone una modifica che eviti il mantenimento delle tasse ai livelli massimi), della manovra bis e soprattutto dell’annunciato disegno di legge in favore delle imprese che dovrebbe contenere misure per favorire investimenti e sviluppo. «Ma se l’Ars si arrovella per giorni sul tentativo di salvare Pip e Asu - è il ragionamento di Albanese - quando si parlerà di imprese».
Gli Asu sono 5.531 e costano 36 milioni all’anno. Lavorano in forza di convenzioni (dunque senza un contratto) in enti pubblici e no profit, incassando 576 euro netti al mese, a cui i sindaci possono aggiungere delle integrazioni: a Palermo per esempio ogni precario incassa altri 300 euro mensili. I Pip sono 3.200 circa, costano 20 milioni e intascano per ora un assegno di disoccupazione del valore di 832 euro, in attesa di passare a un sussidio regionale più o meno dello stesso importo.
Le espulsioni dal sistema faranno risparmiare cifre vicine ai 10 milioni, secondo una stima della Regione. Ma intanto Confindustria teme che il pressing per il salvataggio dei precari possa avere effetti deflagranti: «Il Parlamento oggi non si accorge che salvare gli ex Pip, alcuni di questi con redditi che certamente non necessitano di un sussidio, è una manovra estremamente pericolosa e che alla Sicilia porterà solo effetti negativi. Il prezzo di queste operazioni pseudo-populiste è alto, e a pagare il conto sono sempre i lavoratori del privato e le imprese».
Per l’associazione degli industriali «quando un’azienda chiude, i lavoratori tornano a casa. Non bloccano strade, non tengono sotto ricatto una classe politica. Sono loro che reggono il peso della produzione, quella vera. Gli imprenditori rischiano, investono, scommettono con le proprie forze e le proprie tasche. Questa è la strada, a questa economia si deve ridare fiato». Intanto ieri mattina una prima manifestazione dei Pip ha mandato in tilt il traffico palermitano.

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