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Consorzi Asi, norma incompleta: 137 ex dipendenti senza pensione

PALERMO. Una svista, un cavillo burocratico, una norma incompleta: fatto sta che 137 ex dipendenti dei vecchi consorzi Asi da novembre non percepiscono più un euro di pensione o ne ricevono solo una minima parte. Per loro uno spiraglio potrebbe aprirsi con la manovra finanziaria, anche perché i soldi a disposizione sono ancora congelati. Per essere erogati aspettano solo una leggina. Si tratta soprattutto di ex dipendenti che hanno potuto lasciare prima il lavoro grazie ad apposite norme regionali e che fino all’età pensionabile dovrebbero essere accompagnati, cioè sostenuti economicamente, dall’ente nel quale lavoravano.

Il motivo? I vecchi consorzi Asi sono stati soppressi mentre il nuovo istituto, l’Irsap, che ne ha ereditato le funzioni, è stato autorizzato dall’Assemblea regionale ad erogare le somme solo per i vecchi dipendenti e non per i pensionati. Questo è almeno quello che sostengono gli uffici dell’ente guidato da Alfonso Cicero, che spiega appunto come “gli ex consorzi Asi hanno una con personalità giuridica a sé rispetto a all’Irsap. La legge non ha previsto una norma che chiarisse che fosse l’Irsap ad anticipare le somme così come si è fatto per gli stipendi”. A confermare questa tesi anche un parere dell’ufficio legislativo e legale secondo il quale l’Irsap non deve anticipare alcuna somma. “I soldi sono accantonati – rassicura Cicero – ma senza una norma apposita, non possiamo pagare le pensioni”.

I 137 pensionati continuano la loro battaglia. Hanno costituito un comitato che è stato già ascoltato dalla commissione Attività produttive all’Ars e sono in attesa di convocazione da parte della commissione Bilancio. . “La situazione si è fatta difficole – dice Pino Cutrona, coordinatore regionale del gruppo – la metà dei pensionati da novembre 2013 non percepisce alcun emolumento né dall'Irsap né da altri enti; stessa sorte hanno subito i restanti colleghi, che dalla stessa data non percepiscono l'integrazione”. I pensionati hanno già presentato diversi ricorsi, in attesa che l’Ars risolva il loro caso.

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