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Bollette pagate con 8 mesi di ritardo I musei rischiano di rimanere al buio

PALERMO. Quasi 8 mesi di ritardo nel pagamento delle bollette rischiano di mandare in fumo un accordo nato per risparmiare 400 mila euro all’anno e di lasciare al buio musei e siti archeologici. Non ci sono solo le grandi aziende farmaceutiche ad attendere che la Regione saldi i debiti con i fornitori, c’è anche la Meta Energia con cui l’assessorato ai Beni culturali ha firmato un contratto vantaggioso che però non riesce a rispettare.
Il primo luglio scorso, dopo un anno di analisi dei costi e ricerche di mercato, l’assessorato guidato da Maria Rita Sgarlata, ha stracciato il contratto con Enel che costava 2,2 milioni all’anno e ha attivato quello con Meta Energia, giovane azienda laziale, che costa 1,8 milioni all’anno. Tanto basta per assicurare la fornitura di luce agli uffici dell’assessorato e ai siti e musei regionali.
Sembrava la svolta verso il risparmio. Ma da luglio a oggi la Regione ha pagato appena due mensilità all’azienda che nei giorni scorsi ha scritto la terza lettera minacciando di staccare l’energia ovunque. L’energy manager dell’assessorato, Roberto Sannasardo, ha risposto ricordando che «non si può staccare l’energia in siti sensibili perchè si bloccherebbe anche il sistema di antifurto e ciò metterebbe a rischio opere d’arte dal valore milionario».
Per il momento la vertenza si è fermata allo scambio di lettere ma la vicenda apre il caso del costo dell’energia e del ritardo nel pagamento dei fornitori. I tagli in Finanziaria hanno obbligato infatti la Regione a ritardare i pagamenti: sarebbero disponibili nel capitolo di bilancio destinato alle forniture appena 4 milioni e mezzo, poco più della metà di quanto necessario annualmente.
In alcuni musei di Ragusa e Trapani, riferiscono all’assessorato ai Beni culturali, il ritardo nei pagamenti della bolletta Telecom ha già portato al taglio di alcune linee telefoniche. Il tutto mentre all’Ars la legge che avrebbe permesso di accelerare il pagamento dei fornitori grazie a un mutuo da un miliardo è stata silurata.
Il contratto con la Meta Energia è il primo esempio di spending review sulla bolletta tentato alla Regione: l’azienda è stata selezionata con un bando che ha permesso di far scendere la tariffa da 250 megawattora a 210. Ma in tutti gli altri uffici della Regione, come ha evidenziato in un dossier sugli sprechi l’Energy Manager generale Salvo Cocina, si devono fare i conti con 750 contatori e vari contratti diversi che in molti casi hanno tariffe superiori alla cosiddetta soglia Consip, cioè al limite che le ultime leggi statali imporrebbero. «Rubinetti» sempre aperti al punto da suggerire a Cocina una direttiva con cui invitava i dipendenti a non prendere l’ascensore e spegnere i condizionatori pur di risparmiare energia.
Nell’attesa di capire se potrà mantenere il contratto con Meta Energia, l’assessorato ai Beni culturali sta provando anche ad autoprodurre l’energia: «Ci sono progetti - ha spiegato Sannasardo - per produrre nelle aree archeologiche energia da fonti rinnovabili. Per esempio, è in corso di realizzazione un impianto ibrido fotovoltaico-microeolico per l’illuminazione notturna del Castello della Colombaia di Trapani».

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