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Via al consorzio Comuni del Golfo con Gela capofila

GELA. Dopo il «via libera» del commissario dello Stato alla legge regionale di riforma delle province, il «comitato per lo sviluppo dell'area gelese» ha iniziato «la corsa di Gela» contro il tempo, per ottenere, entro i previsti sei mesi, l'adesione dei consigli comunali con una maggioranza di due terzi e per il successivo referendum allo scopo di dar vita al «libero consorzio dei comuni del Golfo» con Gela capofila.   
Si tratta di rinnovare un atto che una dozzina di comuni aveva già adottato aderendo alla presentazione del disegno di legge di iniziativa popolare che mirava all'istituzione della provincia di Gela, con 24 mila firme a corredo, ma che l'assemblea regionale bocciò in una seduta lampo.   
Ora si ricomincia tutto daccapo. Il timore più grande è che i sei mesi non siano sufficienti perchè alcuni comuni non dispongono nemmeno del regolamento referendario e dunque non potrebbero procedere alla consultazione popolare, indispensabile per l'adesione al libero consorzio.   
Il comitato gelese promotore dell'iniziativa sembra aver rinunciato al cosiddetto «Piano B» che prevedeva l'adesione di Gela, Niscemi e Butera al consorzio di comuni di Catania. Una iniziativa definita da molti provocatoria che aveva fatto tirare indietro i sindaci dei comuni interessati.

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