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Formazione, archiviate le indagini su deputati Ars

PALERMO. I deputati regionali Gaspare Vitrano e Lino Leanza, accusati di finanziamento illecito, e l'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio, accusato di corruzione, escono dall'inchiesta sul giro d'affari messo in piedi da Faustino Giacchetto, l'uomo che, secondo l'accusa, avrebbe organizzato il sistema per gestire a suo piacimento, grazie alla presunta compiacenza di imprenditori, burocrati e politici, i quindici milioni destinati alla comunicazione del progetto Coorap. Il gip Fernando Sestito, accogliendo le richieste dei pm, ha archiviato la posizione di Vitrano, difeso dall'avvocato Vincenzo Lo Re, Leanza, assistito dall'avvocato Nino Caleca, e Cascio, difeso dall'avvocato Enrico Sanseverino. I tre hanno risposto ai pm fornendo le loro spiegazioni che hanno convinto i magistrati.     Secondo l'inchiesta, Giacchetto avrebbe usato i 15 milioni del Ciapi, l'ente regionale di formazione in cui lavorava, per compiere viaggi, comprare orologi di lusso, borse firmate, ma non solo. Tra le somme finite nelle tasche di Faustino Giacchetto, project manager esperto in pubblicià e dominus di un complicato sistema di arricchimento illecito a spese dell'Ue, arrestato insieme ad altre 16 persone a giugno scorso, c'erano pure lavatrici e biglietti per concerti e tanti soldi destinati alla corruzione di politici e funzionari regionali. Anche per gli altri indagati, tra cui alcuni ex deputati, è stata chiusa l'inchiesta. Una prima tranche si è conclusa negli scorsi mesi. L'ex assessore regionale Gianmaria Sparma, che fino al novembre 2011 fece parte della giunta guidata dall'allora governatore Raffaele Lombardo, ha patteggiato la condanna a un anno e sei mesi, pena sospesa, ed è uscito dal processo sullo sperpero di denaro dell'ente di formazione Ciapi di Palermo. Il processo per sette imputati si è aperto il 4 marzo.

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