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Commissario Montalbano,20 anni in libreria e quasi un miliardo di spettatori

ROMA. Marzo 1994: Montalbano debutta in libreria con La forma dell'acqua (Sellerio), indagando sul primo omicidio in terra di mafia della seconda repubblica. Lo sguardo ironico e sornione sulla vita, l'intelligenza di scrittura, la facilità d'inventiva di Andrea Camilleri impongono subito il commissario all'attenzione dei lettori. Sarà poi l'esordio in tv, nel maggio 1999, a consacrarlo come un eroe cult, complici l'interpretazione sanguigna, gli scatti d'ira e le debolezze malcelate, la dolcezza e la cocciutaggine, la stazza mediterranea e persino le gambe arcuate di Luca Zingaretti.    Vent'anni dopo, Montalbano è un pò una persona di famiglia: tra le pareti del commissariato di Vigata, come tra i muretti a secco, la terra arsa, gli ulivi e le tonnare abbandonate della Riserva dello Zingaro, molti ormai si sentono a casa. Ma soprattutto è un fenomeno da milioni di copie - con Sellerio ha raggiunto quota 15 milioni, per 21 romanzi dedicati alle gesta del commissario, presenti anche nel catalogo Mondadori con tanto di Meridiano - e veleggia verso il miliardo di telespettatori in totale nel mondo. Se Sellerio prepara una festa evento per maggio, al Salone del libro di Torino, il pubblico tv dovrà invece aspettare il prossimo anno per il ritorno del commissario e per la seconda serie del prequel, Il giovane Montalbano, che ha il volto intenso di Michele Riondino.    «Stiamo scrivendo entrambi, sia il Montalbano classico, sia il giovane: entrambi andranno in produzione nel 2015, quattro serate per il primo (una sarà la trasposizione dell'ultimo romanzo sfornato da Camilleri, Un covo di vipere, in attesa dei prossimi, ndr), sei per il secondo», spiega Carlo Degli Esposti, che con la Palomar produce entrambe le serie. «Ho sempre pensato, ma dopo Braccialetti rossi ne sono ancora più convinto, che un successo nasca innanzi tutto dalla potenza di scrittura. I nostri prodotti non sono industriali, ma artigianali».     Alla Palomar hanno un gran da fare ad aggiornare continuamente i numeri del boom di Montalbano: «Siamo arrivati a un ascolto complessivo di 877,036 milioni di spettatori e, visto l'enorme successo anche all'estero, ci prepariamo a superare il miliardo», gongola il produttore. Un traguardo che sarà sicuramente raggiunto per il 6 maggio 2019, quando il commissario festeggerà il ventennale dal debutto televisivo, all'epoca su Rai2 (prima del trionfo su Rai1), con Il ladro di merendine.    Da allora il fascino di Montalbano, la terrazza sull'infinito e la spiaggia di Marinella, il faro sullo scoglio chiatto, la presenza discreta dell'eterna fidanzata genovese Livia, gli arancini e la pasta 'ncasciata di Adelina, i pizzini minuziosi di Fazio, l'inguaribile passione per l'universo femminile di Mimì Augello, l'irruenza pittoresca di Catarella sono entrati nell'immaginario e hanno macinato record su record di ascolto, grazie a 26 episodi che hanno generato oltre 110 serate, con risultati impressionanti anche in replica. Il più visto di sempre è Una lama di luce, con 10 milioni 715 mila spettatori e oltre il 38% di share raggiunti a maggio scorso su Rai1.    Un successo che ha assunto le dimensioni di un fenomeno mondiale: in questi anni, il Montalbano tv è stato venduto negli Stati Uniti, in Canada, in tutta l'America Latina, in Australia, Francia, Spagna, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Svezia, Belgio, Olanda e Lussemburgo, in Ungheria, Slovacchia, Ex Jugoslavia, Albania, Georgia, Bulgaria, Germania, Inghilterra, Galles, Scozia, Romania e persino in Iran.

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