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Serradifalco, via i sigilli dalla scuola crollata

SERRADIFALCO. Disposto il dissequestro del padiglione della scuola elementare "Giovanni Verga" crollato nel gennaio 2011. A darne notizia il sindaco Giuseppe Maria Dacquì. Cui prima era stato attribuito l'incarico di "custode giudiziario" dell'area e al quale oggi sono state consegnate le chiavi dei cancelli d'ingresso. Le indagini avviate dalla magistratura all'indomani dell'evento, sull'ipotesi di reato di delitto colposo di danno, in relazione al crollo di costruzioni, quindi, potrebbero essere vicine alla conclusione. Il procedimento penale, in questo momento, vede sette tecnici - fra impiegati del comune e di sua fiducia, e dipendenti di una ditta del catanese che, al momento del crollo, stava eseguendo lavori di consolidamento strutturale nel padiglione - iscritti nel registro degli indagati. Il dissequestro, chiesto dal Comune, attraverso il legale di fiducia, l'avvocato Francesco Stallone, incaricato di assistere il Comune sia nella fase del procedimento penale, sia in quella eventuale del processo, è stato disposto dal sostituto procuratore Elena Caruso. «Quasi certamente - spiega il primo cittadino -, perché sono venute meno le esigenze cautelari del provvedimento di sequestro del dicembre 2011. I tre tecnici di ufficio incaricati dal magistrato, infatti, hanno già portato a termine il loro mandato». La relazione da loro presentata, pare concluda che il crollo sia stato determinato dal fatto che i lavori sarebbero stati eseguiti in difformità al progetto. Al pari della perizia prodotta dal tecnico di parte del Comune. In entrambi i casi, grazie al ritrovamento del cosiddetto "libro giornale", in cui sono giornalmente registrate le attività del cantiere, che ha contribuito a far emergere i lavori eseguiti dall'impresa. Documento che è stato rinvenuto fra le macerie della scuola, nel settembre del 2012, in occasione della demolizione controllata delle pareti del padiglione rimaste in piedi dopo il crollo. Intervento, anche in quel caso, autorizzato dal magistrato. «I tempi hanno dato ragione - commenta soddisfatto Dacquì -: i consulenti di procura e comune sono riusciti a comprendere dinamica e cause del crollo grazie al fatto che, nell'immediatezza degli eventi, non sono state demolite le pareti rimaste in piedi, che per qualcuno costituivano solo motivo di pericolo». Il dissequestro, poi, consente al Comune di avere ancor più le carte in regola per chiedere il finanziamento per la ricostruzione della scuola, attraverso la partecipazione a un bando regionale in scadenza per la fine del mese.

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