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Serradifalco, la sorpresa del sindaco: «Buco? No, avanzo di 2 milioni»

SERRADIFALCO. "Se si approvasse ora il consuntivo 2013, risulterebbe un avanzo di due milioni di euro circa". Il sindaco Giuseppe Maria Dacquì smentisce così il disavanzo di altrettanta portata intravisto giorni fa dai revisori dei conti nel preventivo dello stesso anno. La cui ritardata approvazione, il primo cittadino imputa al fatto che lo stesso organo di controllo, "nonostante continui solleciti, non ha ancora espresso il suo parere sulla bozza predisposta dalla giunta lo scorso 12 dicembre".
Afferma ancora il primo cittadino: "In realtà, i debiti fuori bilancio già riconosciuti ammontano a 350 mila euro. A essi occorre aggiungerne dei nuovi, ancora da riconoscere, per altri 500 mila euro. Per un totale di 850 mila euro". Non soltanto, quindi, rispetto a quelli dei revisori, i conti non tornerebbero per quattro milioni di euro circa, ma lo stato delle casse comunali consentirebbe, comunque, di pagare sia i debiti già accertati sia quelli ancora da riconoscere.
Secondo Dacquì, infatti, "la bozza già elaborata dall'ufficio finanziario dimostra che, con la riduzione della spesa e la lotta all'evasione, il Comune sarebbe in grado di affrontare un piano di riequilibrio pluriennale per 1.800.000 euro: il doppio del reale debito complessivo". Senza dire che, afferma ancora il sindaco, "l'ufficio finanziario ha dimostrato che il Comune ha un fondo cassa di 855.727,37 euro e che, una volta approvato il previsionale, secondo una proiezione, il bilancio consuntivo del 2013 chiuderebbe con un considerevole avanzo. Pari a due milioni di euro circa". La procedura di pre-dissesto, però, precisa il primo cittadino, "può essere avviata soltanto dopo l'approvazione del consuntivo". Adempimento che il consiglio comunale non avrebbe ancora compiuto, secondo Dacquì, "perché i revisori dei conti non hanno ancora espresso il loro parere, subordinandolo alla presentazione del piano di riequilibrio".
Il sindaco, quindi, facendo riferimento a chi ipotizza per le casse comunali una situazione finanziaria disastrosa, avverte che "il quadro dei conti non è valutabile sulla base di voci, bensì sulle attività svolte e dei documenti adottati dagli uffici". Il primo cittadino, quindi, ammette che "il Comune sconta un quadro finanziario delicato"; ma precisa che ciò sarebbe dovuto "a vecchi contenziosi e a scelte operate nel passato dalle precedenti amministrazioni comunali". Dacquì, infine, assicura che "esistono le condizioni per mettere da parte le somme necessarie per ripianare negli anni il debito".

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