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Serradifalco, il sindaco lo licenzia ma lui si dimette prima: guerra con l’assessore

Dacquì accusa Valenti di avere "compromesso il rapporto di fiducia e di collaborazione". L’assessore contrattacca: "Mi ha dato le deleghe più sgradite, senza risorse finanziarie né umane"

SERRADIFALCO. Comunicato dal sindaco Giuseppe Maria Dacquì in una conferenza stampa svolta col resto della giunta nella tarda mattina di ieri, il licenziamento, qualche ora prima, dell'assessore Francesco Valenti del Pd. Il quale, però, aveva annunciato le sue dimissioni, sempre con una conferenza stampa, venerdì sera. E che, nella stessa mattina di ieri, ha formalizzato. Ancora ieri mattina, i due consiglieri comunali del "Gruppo Cigna" hanno chiesto un incontro con primo cittadino, presidente del consiglio e segretari delle altre forze dell'ex maggioranza (Udc, Pd e 'A strata nova), "per dare loro delle comunicazioni in merito alle ultime vicende politiche".

Intanto, nel provvedimento, con il quale gli revoca la nomina di assessore, fra l'altro, Dacquì accusa Valenti di avere "compromesso irrimediabilmente il rapporto di fiducia e di collaborazione" per il suo presunto assenteismo ("nel 2013 su 140 sedute, 70 assenze"), il suo supposto tradimento ("ha svolto in maniera continua e incessante attività consultiva e confidenziale con i principali detrattori politici dell'amministrazione comunale“), il suo immaginato estraniarsi ("ha manifestato scarso spirito di coordinamento con gli altri assessori"). E anche per l'"atteggiamento inquisitorio" che Valenti avrebbe assunto in una seduta di giunta. Nel corso della quale, "laddove si fosse dato credito alle supposizioni" che l'assessore Valenti avrebbe avanzato, il Comune "ne avrebbe tratto un notevole danno".
Nella sua lettera di "dimissioni irrevocabili dall'incarico di assessore", Valenti, fra l'altro, accusa Dacquì: di avergli affidato "le deleghe più rischiose e sgradite, senza avere a disposizione né risorse finanziare né umane". E anche di "mancanza di collegialità e di trasparenza e di ostruzionismo". Cosicchè ogni sua iniziativa sarebbe stata disattesa. "Le mie dimissioni irrevocabili - aggiunge Valenti - sono anche la conseguenza della mancanza di risposte concrete, e non fuorvianti, da parte del sindaco, alle numerose interrogazioni dei consiglieri comunali e da privati cittadini".

Scrive ancora Valenti: "A Serradifalco regna un sindaco-sovrano che ha tradito il progetto politico della coalizione "Semplicemente Serradifalco", per il quale era stato eletto. Che non ha saputo o voluto realizzare nessuno degli obiettivi del programma". Assicura, infine, Valenti: "Non butterò la spugna. Il mio impegno lo riverserò nell'attività politica all'interno del Partito democratico per continuare a credere nel futuro". 

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