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Renzi: "Cento giorni per cambiare, mille euro in più in busta paga l'anno per chi guadagna 1500 euro al mese"

ROMA. Mille euro in più in busta paga  all'anno per chi guadagna 1.500 euro netti al mese: il premier  Matteo Renzi annuncia la sua «rivoluzione» che però scatterà da  maggio. «Prima non je a famo», ammette con una battuta in  conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. Nessun  provvedimento dunque, nè dl nè ddl, sul fronte fiscale ma il via  libera del governo a una relazione del presidente del Consiglio  che fissa la road map che oltre agli sgravi in busta paga  promette anche il taglio del 10% dell'Irap e della bolletta  energetica per le aziende. Ma questo è solo un tassello delle  novità, che vanno dai debiti Pa al Jobs Act, dalla scuola al  piano casa. Servono «100 giorni per cambiare», dice il premier  che incassa a fine giornata un assist dal leader della Cgil  Susanna Camusso che promuove il calo delle tasse sul lavoro e  l'aumento del prelievo sulle rendite.    


Uno dei nodi sono le coperture. Renzi in conferenza stampa  mentre mostra le slide spiega che ci sono e sono solide: «dieci  miliardi per dieci milioni di persone», fa i conti. Spending  review, calo dello spread e minori interessi sul debito sono le  voci che andranno a finanziare l'operazione che Renzi definisce  «storica» lasciando intendere di avere ampi margini di manovra.  I tre miliardi di risparmi previsti da Cottarelli sono una stima  «prudente», spiega infatti: sul tavolo a disposizione ce ne sono  almeno sette nel 2014. Idem per quanto riguarda il deficit: «Non  voglio - rassicura infatti - utilizzare tutto il margine» che  abbiamo se calcoliamo la forbice «tra il 2,6% e il 3%» e che «ci  dà 6 miliardi». Senza contare, fa eco il ministro dell'Economia  Pier Carlo Padoan, che gli «effetti espansivi che deriveranno  dal taglio del cuneo sulla crescita e sull'occupazione».      


Taglio dell'Irpef dunque (che sfiora anche un pò di «ceto  medio», sottolinea) ma anche misure per il mondo delle imprese.  Dallo sblocco di 68 miliardi totali di debiti della Pubblica  amministrazione, per testimoniare che lo «Stato rispetta i  patti», agli sgravi Irap passando per le pmi e il rafforzamento  del fondo di garanzia con 500 milioni di euro. E poi  smantellamento della riforma Fornero del mercato del lavoro.  Qui, al contrario del capitolo fisco, i testi di legge ci sono:  un decreto e un disegno di legge che puntano soprattutto sui  precari. Il contratto a termine cambia infatti volto: non potrà  durare più di tre anni e non dovrà più avere una causale. Casa  e scuola completano infine il quadro: arriva infatti il piano  messo a punto dal ministro Lupi che prevede sostegno all'affitto  a canone concordato, ampliamento dell'offerta di alloggi  popolari, sviluppo dell'edilizia residenziale social e quello  per l'edilizia scolastica. «Abbiamo alimentato a 3,5 miliardi -  spiega Renzi - il plafond a cui attingere per comuni province  per le scuole e chi vuole attingere lo farà con procedure  semplificate. E l'unità di missione (una sorta di cabina di  regia) sarà attiva a Palazzo Chigi».  Insomma, «atto è fatto», ribadisce il presidente del  Consiglio durante l'ora e mezzo di conferenza stampa. E a chi  continua a coltivare il dubbio rivolge un unico invito:  «aspettare il 27 maggio santommasianamente». 

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