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Anagrafe, l’Isola quinta regione per numero di cani censiti

PALERMO. Nel 2013 la popolazione siciliana a quattro zampe si aggirava sui 5 milioni di individui. È la quinta regione in Italia per numero di cani. Questi sono i dati che risultano dall'anagrafe canina regionale, dunque corrisponde al numero di animali microchippati e iscritti. «Il numero potrebbe dunque essere maggiore se consideriamo i randagi non iscritti alla'anagrafe e che sfuggono così alle stime», avverte Antonino Morabito, responsabile nazionale Fauna e benessere animale di Legambiente, che ha curato il dossier 2014 «Animali in città». La maggiore presenza sarebbe proprio nelle due grandi città: Catania (1 ogni 42 cittadini) e Palermo (1 ogni 160 cittadini). «Numeri sottostimati, a cui non corrispondono gli adeguati servizi», commenta Morabito. Anche se, nelle due città la spesa pubblica destinata alla lotta al randagismo e agli animali in genere, è maggiore che in altre città: ogni cittadino paga 2,50 euro a Catania; 1,20 euro a Palermo. «Si spende il doppio rispetto a città come Genova (0,60 euro), dove però i servizi risultano migliori». Anche la media delle adozioni di cani randagi non è molto alta: a Catania è adottato un cane ogni due e mezzo, a Palermo e Siracusa 1 ogni 3. «Cifre troppo basse. È chiaro che occorre un impegno verso il controllo civile delle nascite: sterilizzazioni e anagrafe efficiente per il controllo demografico dei cani», avverte Morabito. Dall'altro lato, occorre rafforzare anche i controlli dei proprietari di cani: «I Comuni siciliani non ci hanno comunicato una sola multa fatta nel 2013 ai proprietari di cani che non raccolgono gli escrementi per strada. Per una convivenza civile e per migliorare la tolleranza dei cittadini verso i quattro zampe in città è necessario anche aumentare i controlli nel rispetto di tutti», conclude Morabito.


A. S.

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