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Serradifalco, terremoto al Comune: il Pd passa all’opposizione

SERRADIFALCO. La mancata convocazione, nella seduta di governo del 26 febbraio, dell'assessore Francesco Valenti costituirebbe la classica "goccia che fa traboccare il vaso" e il Pd ritira la sua delegazione dalla giunta comunale e annuncia il passaggio all'opposizione in Consiglio.
L'annuncio è stato dato venerdì sera, in una conferenza nella sede del partito, dagli stati maggiori provinciali e locali del Pd. Con la precisazione che, se necessario, le dimissioni dell'assessore Valenti potrebbero essere congelate sino all'approvazione in giunta del progetto per la ricostruzione della scuola elementare.
Il segretario provinciale Peppe Gallè ha affermato che i democratici avrebbero "spesso lanciato segnali di preoccupazione non colti", che "l'azione amministrativa, messa in campo dal primo cittadino, è da ritenersi inadeguata" e che "il sindaco è stato molto impudente nel ritenere che potesse agire da solista".
Il segretario della locale sezione e consigliere comunale di Generazione democratica Graziano Cipollina ha sostenuto che il "caso Valenti", oltre a rappresentare "l'ennesima riprova dell'incapacità del primo cittadino di rispondere adeguatamente alle richieste e alle esigenze della popolazione e delle sue rappresentative politiche", s'inserirebbe "in un'escalation di eventi che hanno gradualmente e inesorabilmente logorato il rapporto fiduciario e costruttivo" che li ha tenuti sempre più faticosamente uniti.
Valenti ha informato che già in altre occasioni non sarebbe stato convocato nelle sedute di giunta. E che, fin dal suo insediamento, avrebbe avuto divergenze con il primo cittadino e con gli uffici. "Per esempio - ha chiarito - sulle discariche dismesse e sulla polveriera miniere, ho trovato sempre muri di gomma e porte chiuse da parte del sindaco".
Nel suo intervento, Carmelo Magro Malosso, del direttivo del Pd, ha affermato: "Il travaglio è iniziato nel dicembre 2012, con la triste vicenda dell'indennità nascostamente percepita dal sindaco che ha concretato una figura di primo cittadino diversa da quella voluta. Spesso abbiamo avuto mal di pancia, così forti da fare mancare il respiro, e ingoiato rospi".
Il vicesegretario provinciale Giuseppe Lucchese ha denunciato: "Per quattro anni è stato detto che i conti comunali erano in regola. Oggi, che il bilancio di previsione 2013 non è ancora approvato, avvertiamo pesanti ombre: O siamo stati gabbati, o i conti non sono stati fatti bene. Volontariamente o no".

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