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Raciti: «Azzerare la giunta per una nuova stagione»

Il neo segretario Pd: «L’ingresso dei politici nel governo non è un tabù. Aprire a Ncd? Non è un’ipotesi praticabile. Articolo 4 e Drs? Da noi nessun veto»

PALERMO. «Non serve a nulla cambiare un paio di assessori. O si fa un nuovo governo o non vale neppure la pena aprire la discussione. E non è un tabù l’ingresso di politici. Bisogna ricostruire il rapporto fra la giunta, i partiti e la società»: Fausto Raciti, neo segretario regionale, fissa i paletti del Pd in vista dell’imminente dibattito sul nuovo governo.

FATTA LA RIFORMA DELLE PROVINCE, CROCETTA SI DICE PRONTO A CAMBIARE IL GOVERNO. IL PRESIDENTE PERÒ VORREBBE FARE SOLO QUALCHE RITOCCO. VOI COSA CHIEDETE?
«Sulla riforma delle Province il Pd ha svolto una grande prova. Grazie alla nostra mediazione è stata varata una legge molto innovativa. Ciò è stato possibile superando l'illusione che sia possibile fare le riforme attraverso il dialogo tra il governo e i singoli deputati e cercando invece il confronto con le forze politiche dell'Ars. Questo dovrebbe incoraggiare sia il Pd che il presidente a segnare un nuovo inizio del governo: solo così si possono fare le riforme. Al mio insediamento ho trovato un partito diviso dai personalismi ma ora è unito su questa strategia».

L’UDC PROPONE DI ALLARGARE LA MAGGIORANZA E LA GIUNTA AL NUOVO CENTRODESTRA. È POSSIBILE?
«Credo che non ci sia neppure la disponibilità del partito di Alfano a entrare in giunta. Abbiamo dialogato sulle riforme e dovremo continuare a farlo».

VOI AVETE UN RAPPORTO SOLIDO CON L’UDC, CHE PERÒ ALLE EUROPEE DOVREBBE ESSERE ALLEATO DEL NCD. CROCETTA VORREBBE INVECE VALORIZZARE ARTICOLO 4, DRS E MEGAFONO TOGLIENDO ALMENO UN ASSESSORE AI CENTRISTI. SIETE D’ACCORDO?
«Con l’Udc il rapporto è solido, siamo parte di una coalizione e da questa si deve partire. Ma è pur vero che tutta la coalizione deve potersi riconoscere nel governo. Noi non poniamo veti su nessuno».

CHIEDETE UN NUOVO GOVERNO E UN NUOVO PATTO DI GOVERNO. COSA PROPONETE PER IL PROGRAMMA?
«Bisogna partire dalla programmazione economica. Il modello della Regione "mamma" non è più sostenibile e attorno alla programmazione si può ricostruire un rapporto con le parti della società che hanno manifestato scontento nel corso di questi 14 mesi. Credo che insieme a questo servano interventi profondi su sanità e formazione. Bisogna recuperare il gap col resto del Paese e costruire, partendo da questi settori, politiche di welfare e sviluppo»

PRIMA DELLA SUA ELEZIONE IL PD È STATO ACCUSATO DA CROCETTA DI ESSERE STATO ASSENTE NELLA DENUNCIA DEGLI SCANDALI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE.
«Non ho difficoltà a dire che intorno alla formazione c’è stato troppo consenso e pochi servizi. Ed è stato un bene che siano stati affrontati frontalmente i problemi, soprattutto legati al discutibile utilizzo delle risorse. Ma serve anche una riforma di sistema che sia in grado di offrire ai giovani sbocchi lavorativi».

LA GIUNTA STA PORTANDO ALL’ARS UNA FINANZIARIA BIS CARICA DI TAGLI. LA CONDIVIDE?
«È un passaggio doloroso. La riduzione delle risorse in seguito all’impugnativa del Commissario dello Stato, ci costringerà a un ulteriore sforzo nei confronti del governo. Ma questo ha un senso nel momento in cui c’è una prospettiva di governo altrimenti è tutto più difficile».

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