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I precari dell’Asp di Caltanissetta sul «piede di guerra»

CALTANISSETTA. Erano un centinaio ieri mattina a protestare davanti all’Azienda Sanitaria Provinciale per chiedere la stabilizzazione. I lavoratori Lsu hanno gridato, armati di bandiere e fischietti, il loro diritto ad uscire dal precariato dopo anni di lavoro nei più disparati settori amministrativi e sanitari dell’azienda ospedaliera. La protesta, indetta da Cisl e Uil, ha preso il via alle 10 per arrestarsi intorno a mezzogiorno quando i due segretari generali dei sindacati, Gianfranco Di Maria e Carmelino Centorbi hanno riferito l’esito dell’incontro con il commissario straordinario Giorgio Santonocito con il quale si è addivenuti ad una sorta di “tregua” in attesa che si pronunci l’assessorato regionale alla Sanità. «Premetto – ha spiegato il manager Santonocito – che non vi è alcuna posizione di contrasto tra l’amministrazione dell’Asp e i sindacati. Nel gennaio 2014 era stata approvata, su espressa autorizzazione da parte della Regione, una delibera aziendale per stabilizzare 15 lavoratori su un totale di 276. Questa delibera applicava sostanzialmente il protocollo siglato nel 2011 e ha determinato l’esclusione dei soggetti che non avevano i requisiti proprio in base a detto protocollo. I sindacati hanno chiesto approfondimenti per capire se si poteva ampliare la platea di coloro che avevano diritto a questa stabilizzazione. A quel punto l’amministrazione ha sospeso l’esecutività della delibera per chiedere il parere della Regione, parere che ad oggi non è ancora pervenuto. Per questo lunedì mattina mi recherò in assessorato regionale. Nel frattempo stiamo facendo un approfondimento con i sindacati per cercare di trovare le soluzioni ottimali. La procedura si chiuderà definitivamente entro martedì non appena avremo tutti gli elementi necessari». Soddisfazione, ma con riserva, è stata espressa dai sindacati. «Noi prendiamo atto - ha dichiarato il segretario generale della Cisl Gianfranco Di Maria - della disponibilità del commissario Santoncito ma ci crederemo nel momento in cui questa disponibilità si tradurrà in atti certi come quelli che già altre aziende hanno adottato. Ove così non fosse già per la prossima settimana indiremo una giornata di sciopero fermando, questa volta, tutte le attività che i 276 svolgono. Siamo certi comunque che riusciremo, insieme al management dell’azienda, ad ottenere la stabilizzazione di queste persone».

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