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Finanziaria, Confartigianato: la manovra bis frena lo sviluppo

PALERMO. «Un'operazione di ripulitura in cui ogni intervento per lo sviluppo è stato stralciato, è questa la manovra bis che ieri, dopo settimane di attese dall'impugnativa della finanziaria da parte del commissario dello Stato, ci è stata presentata dall'assessore Luca Bianchi. Tagli eseguiti in dispregio di tutti gli accordi presi in sede di confronto con l'Esecutivo e che testimoniano, ancora una volta, che non esiste una strategia di crescita dell'isola». È commento del presidente di Confartigianato Sicilia, Filippo Ribisi, alla rilettura del ddl stabilità «che penalizza fortemente le imprese dell'isola». Cassato, infatti,  l'articolo che accoglieva la richiesta delle imprese artigiane di incrementare il Fondo di rotazione della Crias per 30 mln di euro, «una disposizione - osserva Ribisi - che se mantenuta avrebbe affermato invece la volontà della Regione di contribuire responsabilmente a dare una risposta all'emergenza delle imprese». «Per noi non è credibile - prosegue Ribisi- che il futuro economico dell'Isola dipenda da una finanziaria che taglia fuori il mondo produttivo e da un'Amministrazione regionale che considera lo sviluppo come una questione di serie B. Non condividiamo in alcun modo la manovra presentata, perchè non intravediamo segnali che vadano nella direzione di una ripresa della crescita economica ed occupazionale della Sicilia. Consideriamo un atto di rispetto e di impegno doveroso nei confronti delle imprese che rappresentiamo - aggiunge il presidente di Confartigianato - aprire immediatamente un confronto per riaffermare la priorità della crisi del mondo produttivo.

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