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Stop a 46 siti per film, vittima anche l'ultimo premio Oscar "La grande bellezza"

ROMA. Quarantasei siti internet che diffondevano film, anche in prima visione assoluta, in violazione del diritto d'autore, sono stati sequestrati dai finanzieri del Nucleo speciale per la radiodiffusione e l'Editoria su iniziativa della magistratura romana. Tra i film scaricabili ancora prima dell'uscita nelle sale cinematografiche «La grande Bellezza» e «Sole a catinelle». Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal gip Bernadette Nicotra su richiesta del pm Nicola Maiorano con il coordinamento del procuratore aggiunto Nello Rossi. Tra i siti per i quali è stata disposta l'interruzione dell'attività ci sono «Filmxtutti.org», «Eurostreaming.org», «Piratestreaming.tv», «Filmstreamita.tv» e «Casacinemaz.net». Si tratta di siti, nella stragrande maggioranza dei casi, che si trovano all'estero. L'inchiesta, per il momento, è contro ignoti essendo i responsabili dei siti residenti all'estero, ma gli accertamenti sono destinati ad ulteriori sviluppi alla luce del giro d'affari legato alla pubblicità che ha fatto da sfondo alla visione delle opere cinematografiche. Dietro la visione dei film c'è, infatti, un volume di compensi pubblicitari non indifferente. Per i casi di concorrenza illecita che verranno accertati la procura procederà nei confronti dei committenti o delle agenzie pubblicitarie ritenuti responsabili.  La pirateria in Italia, è detto in comunicato della Guardia di Finanza, determina ingenti danni economici per svariate centinaia di milioni di euro all'anno. Non solo, come spiegato in un incontro con i cronisti anche dal generale Gennaro Vecchione, comandante dell'Unità Speciale, e da Paolo Occhipinti, responsabile del Nucleo Speciale, le conseguenze si riversano anche sul versante occupazionale. Solo nell'ultimo triennio sono stati oltre 22 mila i posti di lavoro persi in vari settori del circuito cinematografico.

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