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Addio a Paco De Lucia, il poeta del flamenco

ROMA. Paco De Lucia fa parte di quella  schiera di straordinari virtuosi innovatori che trascendono il  genere di appartenenza e diventano un simbolo trasversale:  Segovia, Keith Jarrett, Glenn Gould, Rubinstein. Se il flamenco è entrato in contatto con le grandi platee del  pop e con altri generi musicali, vedi soprattutto il jazz, il  merito è di Francisco Sanchez, il suo vero nome con cui è  registrato all'anagrafe di Algeciras nel 1947. Il virtuosismo  vertiginoso delle sue performance non era fine a stesso. Era  piuttosto uno strumento per raggiungere una sorte di «oltre» che  gli permetteva di trascendere il genere cui ha dedicato la vita.    


Da vero predestinato, Paco De Lucia fisicamente parlando era  l'incarnazione affascinante del chitarrista flamenco, un hidalgo  inavvicinabile che dominava il palco e la platea. Se come molti grandi deve la sua formazione alla famiglia,  composta da musicisti di alto livello, la sua affermazione  definitiva, il prestigio e la credibilità (componenti essenziali  in un ambiente estremamente selettivo) li deve alla  collaborazione con Camaron De La Isla, il più grande cantante  della storia del flamenco, personaggio leggendario e dalla  personalità esplosiva.      I due registrano una trentina di album che stanno al flamenco  come i dischi di Parker e Gillespie stanno al bebop. Il passo decisivo verso lo status di star mondiale lo compie  grazie all'incontro con gente come Chick Corea, l'artista che ha  indagato le contaminazioni tra il jazz e la musica spagnola e i  più celebri virtuosi della chitarra jazz degli anni '70, Larry  Coryell prima ma soprattutto John McLaughlin e Al Di Meola con  cui nel 1980 forma «The Guitar Trio» che con «A Friday Night In  San Francisco» ha dato alle stampe uno dei titoli più celebri  del crossover di origine jazzistica.     


In particolare l'interplay con McLaughlin (che è musicista  più colto e raffinato di Di Meola) ha generato alcune della  pagine più ammirate del virtuosismo chitarristico. I tre torneranno a suonare insieme negli anni '90,  partecipando anche a un Pavarotti and Friends, in concerti che  sono serviti a rinforzare il mito di una tecnica e di  un'espressività prodigiose.  La grandezza di Paco De Lucia va al di là della sua bravura.  La sua è la storia di un autentico fenomeno che ha saputo  innovare la tradizione del flamenco senza tradirne l'essenza e  la storia e che, nonostante il successo mondiale, è riuscito a  mantenere intatta la sua integrità. 

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