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Condannato il regista del film dedicato a Di Matteo, il produttore: "Lo cambio"

PALERMO. Il film «Trent'anni di mafia ad  Agrigento», dedicato al pm Nino Di Matteo e ai magistrati della  Dda di Palermo, sarà ultimato da un altro regista. FilippoAlessi, dell'associazione «Campo di note», produttore della  pellicola, infatti apprendendo «con rammarico la notizia della  condanna inflitta in primo grado dal Tribunale di Palermo al  regista Mario Musotto che ha collaborato alla realizzazione del  documentario» ha deciso di affidarlo a un'altra persona ancora  da individuare.     


Nei giorni scorsi Musotto è stato condannato dal giudice  monocratico a sei anni per sequestro di persona. Una storia che sembra anche questa un film e che ha visto coinvolti anche  Alfredo Silvano, condannato a quattro anni, e la moglie Daniela  Todaro, a cui sono stati inflitti tre anni.     


Musotto è autore di documentari sui temi della lotta a Cosa  Nostra, e l'ultimo film sarà presentato a maggio in Canada e a  New York e Los Angeles. Per ragioni ancora ignote, per due anni,  dal 2004 al 2006, Musotto, socio di Vincenzo Balli in una ditta  di vendita on line di spettacoli, la Word Ticket, ha fatto  credere a Balli, alla moglie, Patrizia Trovato e alla loro bimba  di tre anni anni, di essere finiti nel mirino di fantomatici  mafiosi. Con la complicità di Silvano e della Todaro, Musotto ha  messo in scena un finto programma di protezione. Dopo circa due  anni di intimidazioni (croci davanti casa, incendi all'auto)  Balli insospettito cerca il maresciallo Quarta (così si firmava  il falso carabiniere nelle mail) e trova quello vero che  verbalizza le dichiarazioni dei due coniugi. Alla fine il  regista Musotto ha ammesso di avere organizzato la messinscena  ma, ha detto, che era d'accordo con Balli (e all'insaputa della  moglie) per sfuggire ai creditori in seguito a una serie di  difficoltà finanziarie della società. 

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