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«Percolato killer da discariche dismesse» Denunciati Comune e Ato a Serradifalco

SERRADIFALCO. Il percolato che fuoriuscirebbe da tre discariche dismesse, confinanti col suo terreno, avrebbe inquinato suolo, falde idriche e anche un fiume, oltre a causare la morte di qualche animale, e un allevatore denuncia alla Procura della Repubblica i proprietari dei siti: il Comune e l'Ato ambiente Cl1.
Nel farlo, il sessantaduenne Angelo Giovanni Butticè ha allegato un'ampia documentazione fotografica che dimostrerebbe quanto da lui esposto. Ossia che i suoi terreni di contrada Martino, confinanti con le due discariche di rifiuti del Comune, sarebbero invasi da "immondizia, teli, sacchetti e canalette". A causa della frana che "da qualche anno" interesserebbe i due siti.
Butticè lamenta anche che, nonostante abbia "più volte segnalato tale situazione al Comune, nella persona del sindaco, degli assessori, dell'ufficio tecnico e di quello dei vigili urbani", nessuno si sarebbe interessato della questione. "Solo Italia Nostra e il geometra Salvatore Alaimo - precisa l'allevatore - hanno più volte sollecitato interventi per evitare l'inquinamento nella contrada, ma anche loro sono rimasti inascoltati".
Secondo Butticè, "il percolato che fuoriesce dalle due discariche s'infiltra nel sottosuolo" e invade sul suo terreno, posto a valle, "inquinando le falde idriche". Il telo che copre i rifiuti ammassati nei due siti, "a causa della frana", infatti, sarebbe ridotto a brandelli. Liquami, secondo l'allevatore, fuoriuscirebbero anche dalla discarica dell'Ato ambiente Cl1. In questo caso, il percolato andrebbe a "scaricarsi in un pozzetto, sottostante un ponticello che attraversa l'inferiore strada provinciale, per riversarsi nel torrente Gallo d'oro per poi immettersi nel fiume Platani".
L'allevatore afferma quindi che più di un suo animale, allevato allo stato brado, sarebbe morto "per avere ingerito sacchetti di plastica e bevuto nelle pozzanghere che si sono formate a causa del percolato che fuoriesce dalle discariche". Da qui la sua decisione di denunciare "i proprietari delle discariche, ossia il Comune di Serradifalco e l'Ato ambiente Cl1, per inquinamento e danni ambientali".
Pronta la replica dell'assessore comunale all'Ambiente Francesco Valenti. "Più di un mese fa avevo chiesto agli uffici di trovare una soluzione e di individuare le somme in bilancio per intervenire e risolvere il problema segnalato dall'allevatore. Oggi ho allertato gli stessi uffici su quanto segnalato dall'allevatore e chiesto loro, ancora una volta, di trovare una soluzione e recuperare le somme necessarie per attuarla". Pare, infatti, che il sollecito formulato da Valenti il 7 gennaio scorso, a seguito di un articolo pubblicato due giorni prima dal Giornale di Sicilia, sia rimasto, sino a ieri, lettera morta; nonostante da allora la situazione possa essersi, se possibile, ulteriormente aggravata.

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