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Furia Conte contro Capello: "La sua Juve è ricordata solo per gli scudetti revocati"

L'allenatore bianconero replica al ct della Russia, che aveva criticato la scelta di revocare il giorno libero dei giocatori della Signora dopo il pareggio a Verona e dice: "Si vuole fare i maestri quando non si conosce l'ambiente di casa degli altri"

TORINO. È sempre furia Conte. Questa volta il risultato non c'entra, visto che la Juve batte comodamente il Chievo. Il tecnico bianconero va all'attacco di Fabio Capello che aveva criticato la sua scelta di annullare il giorno di riposo dopo la rimonta subito a Verona la scorsa settimana. «Quando parlano i guru bisogna stare zitti, ossequiare e ascoltare...» esordisce Conte. Che poi va giù a gamba tesa: «Ognuno può dire quello che vuole, stranamente Capello viene a mettere il becco in casa di altri. Ha vinto due scudetti, ma nessuno si ricorda di cose emblematiche: io mi ricordo gli scudetti di Lippi e di Trapattoni, non ricordo la Juventus di Capello. Ci si ricorda solo perchè quei due scudetti sono stati revocati. E poi Capello con quella armata che aveva a disposizione è uscito nei quarti di finale di Champions League. Io mi guarderei bene prima di dire delle fesserie». Tutto era partito da un'intervista dell'ex allenatore juventino, che in settimana aveva criticato la scelta di Conte di sgridare la squadra dopo il pari di Verona e aveva parlato di serie A poco probante per una Juve troppo più forte delle altre. «Uno non può fare una cosa che si fanno referendum se ha fatto bene o male - la replica di Conte, che in principio non ha fatto il nome di Capello, e chi gli chiedeva se il riferimento fosse quello non ha confermato nè negato - A me viene da sorridere, visto che parlano persone di un certo livello. Mi riferisco un pò a tutti quelli che vogliono fare i maestri senza conoscere l'ambiente di casa degli altri. Preferirei facessero più i fatti loro e guardassero in casa loro, dove magari c'è più puzza». L'attuale Ct della Russia aveva anche detto che la Juve fatica in Europa perchè la serie A non è competitiva. Conte replica: «Vuol dire che chiederò al mio presidente di iscriverci al campionato inglese...Forse a chi fa queste dichiarazioni dà fastidio che questa Juve sta superando nei punti e nei numeri quello che ha fatto la Juve di quei due anni...». Parole presto arrivate a Fabio Capello, che a chi gli era vicino si è limitato a poche parole: non replico, gli passerà. Il tecnico bianconero si è anche scagliato contro i tifosi che hanno fischiato Giovinco (che ha reagito con un vaffa...) al momento della sostituzione. Anche in questo caso è un fiume in piena: «È evidente che c'è un pregiudizio nei suoi confronti, viene fatta una campagna mediatica nei suoi confronti, lo trovo inaudito. E questo non mi piace perchè non bisogna mai mancare di rispetto alle persone. È brutto leggere che io faccio giocare Sebastian solo perchè non ho altri a disposizione, ci si dimentica che l'anno scorso fino a gennaio ci ha trascinato. Magari non vi piace perchè è piccolo, perchè non parla con voi giornalisti e non vi dà la formazione e per questo vi sta sulle p... Toccatemi tutto ma non i miei calciatori. Io mi scaglio con tutto me stesso contro chi tocca i miei calciatori, anche se è della mia stessa fede, non mi interessa».  Sulla partita, Conte spiega: «Non mi aspettavo risposte particolari, i calciatori me le danno quotidianamente. Ma in alcune situazioni bisogna alzare la voce per non smarrire la via maestra. Dopo Verona era giusto che non passasse inosservato il pareggio per come era maturato, se vogliamo crescere. Ho fatto notare ai ragazzi che certi punti non vanno perso per strada se vogliamo ambire a qualcosa di storico come il terzo scudetto consecutivo. Non è per niente facile mantenere la concentrazione per tre anni consecutivi, è difficile per tutti e la storia della Juve lo insegna. E quando vedo un pò più di tranquillità cerco di tenere alta la tensione. Se abbassiamo la tensione possiamo rimettere in gioco gli avversari in ogni momento. E l'autogol di oggi lo dimostra». Per la Juve è la ventesima vittoria in 24 partite, la dodicesima su dodici in casa. «I numeri sono incredibili, tutti i miei giocatori mi hanno sorpreso, altrimenti non staremmo a parlare di una Juve che ha fatto 63 punti su 72 a disposizione. Mi auguro che continuino a sorprendermi e magari li sorprendo anche io...».

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