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Pronti 400 emendamenti, a rilento la riforma delle Province

Crocetta tenterà di ridurli per permettere alla legge che più spacca i parlamentari di arrivare al traguardo entro giovedì. E Fi denuncia l’inutilità delle assemblee

PALERMO. Oltre 400 emendamenti appesantiscono il cammino della riforma delle Province all’Ars. Crocetta dovrà far lavorare le diplomazie per ridurli e permettere alla legge di arrivare al traguardo entro giovedì, come previsto.
La valanga di emendamenti tradisce in ogni caso il clima di scontro su una delle riforme meno condivise dai parlamentari. E non ha contribuito a rasserenare il clima la denuncia di Forza Italia sugli effetti che avrebbe l’ultimo accordo maturato nella maggioranza. Riguarda le assemblee che dovrebbero nascere per affiancare i presidenti e le giunte dei futuri consorzi di Comuni che sostituiranno le Province. Per aumentare il peso dei consiglieri comunali l’accordo prevede che queste assemblee - equivalenti ai vecchi consigli provinciali - siano composte per i consorzi più grandi da tutti i sindaci del territorio e 45 consiglieri eletti nei vari Comuni.
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