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«Mezzo paese è nostro», i Licata di Baucina battono cassa al Comune di Serradifalco

SERRADIFALCO. I loro antenati sarebbero stati i proprietari. Così gli eredi del principe Licata di Baucina citano in giudizio il Comune per ottenere le indennità di esproprio dei terreni su cui sono state realizzate opere pubbliche. Fra le quali il teatro "Antonio De Curtis" e lo stadio, una strada pubblica e il parcheggio tra via Calogero Volpe e Papa Giovanni XXIII, alcuni capannoni della zona artigianale. Tutte opere per realizzare le quali il Comune avrebbe indennizzato soggetti che non ne avrebbero, invece, avuto diritto. Poiché, secondo Biagio e Francesco Licata di Baucina, tali terreni sarebbero stati «concessi in enfiteusi perpetua» dai loro antenati. Come — sostengono i due fratelli — si evincerebbe «dalla intestazione catastale rilevabile dalle visure». Inimmaginabili le ripercussioni per le casse municipali, se tale tesi dovesse passare anche nelle aule di un tribunale. Biagio e Francesco Licata di Baucina, infatti, sostengono di essere i proprietari, a Serradifalco, «tra gli altri», di una serie d'immobili compresi in cinque fogli catastali e ricadenti in quarantacinque particelle.
I due fratelli ricostruiscono, facendo un passo indietro di cento anni e oltre, come sarebbero divenuti proprietari di tutto ciò. «Tali immobili — è scritto nel loro atto di citazione - appartenevano a Don Domenico Antonio Lo Faso e Ventimiglia, Duca di Serradifalco. Questi lasciò tutti i suoi beni all'unica figlia Giulietta Lo Faso e Ventimiglia Duchessa di Serradifalco; la quale istituì erede la nipote Giulia Fardella di Moxharta giusta testamento olografo del 7 aprile 1886 pubblicato dal Notaio Filippo Lionti Scalisi di Palermo il 14 febbario 1888. Giulia Fardella di Moxarta fu Stefano vedeva del Principe Antonio Licata di Baucina venne a morte l'8 settembre 1964 e dispose del suo patrimonio con testamento olografgo dell'8 settembre 1959 pubblicato in Notar Ficani di Palermo il 12 settembre 1964: lasciando tutti i suoi beni in usufrutto al nipote (ex filio Biagio premorto) Antonio Licata di Baucina e in nuda proprietà ai pronipoti Biagio e Francesco Licata. Antonio Licata di Baucina venne a morte il 26 giugno 1973, lasciando unici eredi i figli Biagio e Francesco Licata di Baucina; consolidandosi, in tal modo, la proprietà all'usufrutto».
L'udienza, dinanzi il Tribunale di Caltanissetta, è stata fissata per il 5 marzo. Rappresentati e difesi dall'avvocato Marcella Peritore, Biagio e Francesco Licata di Baucina chiederanno di avere riconosciuto il diritto all'integrale risarcimento dei danni, da calcolarsi in corso di causa, in ragione dell'equivalente attuale valore venale con rivalutazione e interessi. Il Comune di Serradifalco, invece, sarà rappresentato e difeso dal legale di fiducia dell'Unione di Comuni Terre di collina, l'avvocato Antonio Campione, cui la giunta ha affidato l'incarico.

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