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Niscemi contro il racket nasce l’associazione: un prete tra i promotori

Negli ultimi quindici anni diversi i tentativi, sempre falliti, di portare avanti un’associazione antiracket. A guidare il sodalizio, adesso, Giuseppe Reina, commerciante di prodotti per l’edilizia

NISCEMI. Nasce anche a Niscemi l'associazione Antiracket e Antiusura. Nel vasto auditorium del centro socio-culturale «Totò Liardo», gremito di imprenditori e di gente comune, si è svolta ieri la cerimonia inaugurale della nuova associazione. Presenti il sindaco Francesco La Rosa, il procuratore della Repubblica di Gela Lucia Lotti, il presidente della Fai, Pippo Scandura, il presidente onorario della Fai, Tano Grasso, Renzo Caponnetti dell'Antiracket di Gela.


A dare impulso alla nascita della nuova associazione, che aderisce alla Federazione delle associazioni Antiracket e Antiusura italiane, è stato un gruppo di sedici imprenditori. Non si tratta del primo tentativo di costituzione di un'associazione Antiracket a Niscemi. Tutti i tentativi però, andati avanti con alterne fortune negli ultimi quindici anni, messi in campo dai sindaci del tempo Salvatore Liardo e Mario Parrimuto, si erano arenati.


Ultimo a tentare la costituzione di un'antiracket a Niscemi era stato il sindaco Giovanni Di Martino prima della scadenza del suo mandato. Ora, finalmente, la nuova associazione prende corpo. La sua nascita però non sembra causale: pochi giorni fa, sei presunti affiliati a Cosa Nostra sono stati arrestati a Niscemi, nel corso dell'operazione Fenice, proprio per tentata estorsione nei confronti di coraggiosi imprenditori che hanno deciso di rompere il muro di omertà, denunciando i fatti e facendo i nomi degli estortori alla polizia.


In questo clima di rinnovata fiducia verso le istituzioni nasce l'associazione niscemese, con il plauso della parte sana delle forze politiche e sociali della città. A guidare l'associazione sarà Giuseppe Reina, commerciante di prodotti per l'edilizia, assieme al vicepresidente Enrico Militello, assicuratore. La segreteria sarà curata da Armando Bruccoleri e Vincenzo Caruso, rispettivamente ristoratore e serricoltore. Scopo dell'associazione è quello di dare nuovo impulso allo sviluppo del territorio niscemese libero da mafie e dalle estorsioni. Hanno aderito ufficialmente all'Antiracket il parroco del Sacro, don Giuseppe Cafà, e gli imprenditori Armando Bruccoleri, Enzo Brullo, Giovanni Cantaro, Enzo Caruso, Stefano Ferrera, Piero Rizzo, Giuseppe Trovato, Enrico Militello, Giuseppe Pagano.


Presidente onorario dell'associazione è Renzo Caponnetto, che ha assicurato: «Sarò sempre a fianco dei niscemesi. Bisogna lavorare con le scuole per sensibilizzare le nuove generazioni contro il fenomeno del racket e dell'usura». Tano Grasso ha ammonito: «I commercianti non sono eroi: né quelli di Capo d'Orlando né quelli di Gela. Noi dobbiamo puntare alla normalità, altrimenti l'associazione diventa una cosa elitaria».


Il sindaco La Rosa, nel ringraziare il prefetto Valente per il prezioso contributo fornito, ha annunciato che il Comune si farà carico di mettere a disposizione dell'associazione una sede attrezzata.

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