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Abel di rigore, i rosa provano la fuga

PALERMO. Prima vera prova di fuga. Il rigore realizzato da Abel all’84’ contro il Padova fa volare i rosa che comincia a mettere le prime vere distanze significative dalle altre. Squadre come Empoli (pari a Trapani oggi) e Pescara ancora non hanno vinto in questo 2014 e i rosanero ne approfittano. Pareggia anche l’Avellino e adesso sono 4 punti di vantaggio sulla seconda, l’Empoli, e sei sulla terza piazza occupata dall’Avellino. Insomma, le distanze mettono coraggio a un Palermo che anche oggi ha un po’ faticato a trovare la via del gol. Dopo un avvio a tutto gas, infatti, il Padova è riuscito senza troppi affanni a disinnescare la manovra del Palermo, che è apparso abulico in fase offensiva. Iachini, però, oggi la partita l’ha vinta coi cambi. Buono l’apporto di Vazquez, che ha portato più qualità in mezzo al campo insieme a Maresca. Decisivo, invece, l’ingresso di Stevanovic. Era una partita da vincere sulle fasce, visto lo schieramento a tre degli ospiti a centrocampo che hanno lasciato molta libertà ai rosa sulle corsie laterali. Negli ultimi venti minuti di partita, infatti, il Palermo ha creato i maggiori pericoli negli esterni. E il serbo si è reso decisivo, procurando il calcio di rigore che ha poi deciso la partita. A proposito delle fasce, buono l’impatto di Lazaar che sulla sinistra ha fatto il suo esordio da titolare in maglia rosa. Bene nel secondo tempo, si incaponisce un po’ troppo nella ripresa, ma da una sua azione nasce l’episodio del rigore. Positivo anche il ritorno in campo di Sorrentino.
Palermo subito arrembante in avvio di gara. Tra il 2’ e il 3’ minuto subito due palle da gol nitide con Bolzoni e Lafferty e la difesa del Padova che salva con un po’ di affanno. Ma quella più clamorosa capita al 9’ con Hernandez che compie un bel lavoro in area e mette in mezzo un tiro-cross. Pisano a un passo dalla linea di porta spara alle stelle, stile Vieri contro la Korea del Sud al Mondiale 2002. La reazione del Padova sta tutta in un tiro dal limite di Cuffa respinto da Sorrentino al 33’.
Il Palermo non riesce più a graffiare e anzi è Padova a farsi veramente pericoloso al 56’, quando Osuji assolutamente indisturbato calcia alto davanti a Sorrentino, dopo una combinazione  con Pasquato. Iachini prova a cambiare il volto della squadra, inserendo Vazquez per Verre, un po’ in calo rispetto alle brillanti di fine 2013. I fischi, invece, accompagnano l’uscita dal campo di Pisano al 71’ quando lascia il posto a Stevanovic. Il terzino risponde, rivolgendo un applauso ai tifosi. Come spesso accade, il Palermo riesce ad avere dei sussulti sui calci piazzati. Al 76’ doppia occasione con Munzo e Andelkovic vicini al gol di testa dopo azione da calcio d’angolo. I rosa, però, tornano a fare paura al Padova. Maresca riesce ad avere più libertà di manovra e crea soprattutto sulle fasce. In particolare all’80’ è invitante quello dalla destra che parte dai piedi di Stevanovic, ma Hernandez non inquadra lo specchio della porta. E Stevanovic è ancora protagonista quando all’83’ calcia dentro l’area e trova l’opposizione col braccio di Carini. Pairetto concede il rigore e ammonisce il difensore del Padova. Hernandez è freddo e dagli undici metri spiazza Mazzoni. Colpi proibiti tra Santacroce e Lafferty nei minuti di recupero col difensore del Padova che viene espulso dal direttore di gara. Anche il nordirlandese, altra prova generosa, esce dal campo sostituito da Vitielllo, che fa il suo esordio in maglia rosa. Non succede più nulla.
Il Palermo festeggia sotto la curva. Le altre continuano a rallentare, il Palermo deve fare capire che non può aspettare.

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