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Regione, corsa contro il tempo Crocetta: priorità a stipendi e poveri

Dopo il varo del piano a Roma, il presidente annuncia le prime scelte: a giorni i soldi ai regionali, a fine febbraio agli altri dipendenti. Poi i contributi agli enti che operano nel sociale e ai teatri

PALERMO. Parte dei 500 milioni sbloccati da Roma dovrà essere utilizzata dalla Regione per tappare subito il buco in bilancio: significa che non tutte le spese in programma potranno essere assicurate. Insomma, i soldi non basteranno e già tremano i 40 mila lavoratori di centinaia di enti nell'orbita regionale, molti dei quali quest'anno non hanno ancora percepito alcuna retribuzione. Mentre l'assessorato all'Economia prova a fare quadrare i conti, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, comunque assicura: daremo priorità agli stipendi e al funzionamento di teatri e enti che operano nel sociale.
Il problema riguarda i cosiddetti residui attivi, ovvero tre miliardi e mezzo di euro di crediti difficilmente esigibili ma iscritti ugualmente tra le entrate in bilancio. Un espediente usato a lungo che però, nell'ultima Finanziaria, è stato bocciato dal commissario dello Stato, Carmelo Aronica, figura che verifica che le norme regionali rispettino la Costituzione. Sono state così congelate spese per 500 milioni paralizzando l'amministrazione regionale. Il governo si è rivolto quindi a Roma per chiedere aiuto e, grazie ai conti in ordine e agli sforzi già intrapresi per risanare il deficit, ha ottenuto la possibilità di sanare il deficit con un piano decennale. Ma una quota dovrà essere versata subito in un fondo rischi: a quanto ammonterà? Da dove sarà prelevata?
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