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Crocetta: "Questa Finanziaria uccide la Sicilia, farò un appello a Napolitano"

PALERMO. Un appello a Napolitano e uno ai siciliani. In attesa di notizie dal vertice romano che oggi dovrebbe individuare un percorso tecnico giuridico per uscire dalla crisi in cui la Regione è piombata dopo l’impugnativa della Finanziaria, il presidente della Regione anticipa tutta la propria irritazione per lo stop imposto alla manovra economica. A Napolitano Crocetta ha chiesto di intervenire “affinchè si possa trovare una soluzione rapida che permetta alla Sicilia di rilanciare le politiche di sviluppo e solidarietà”.


Le soluzioni per sbloccare la spesa di 570 milioni impugnata dal Commissario dello Stato finora non soddisfano il presidente che teme tempi lunghissimi che costringeranno a ritardare il pagamento degli stipendi a una platea di almeno 40 mila lavoratori degli enti collegati alla Regione. Per questo motivo Crocetta ha rivolto un appello anche ai siciliani. Invitati a una mobilitazione che però non deve avere effetti pericolosi per l’ordine pubblico. Crocetta ha chiesto “una mobilitazione democratica e non violenta in stile gandhiano per ottenere quella comprensione istituzionale indispensabile per risorgere”.


Il presidente annuncia da parte sua l’intenzione di non mollare un confronto istituzionale, quello col Commissario dello Stato, che sta paralizzando la Rgione. E nell’attesa Crocetta si dice costretto a pubblicare il bilancio e quel che resta della Finanziaria senza le parti impugnate. Il presidente lo farà per sbloccare almeno le prime spese e gli stipendi ai dipendenti degli assessorati. Ma arriva a dire che si sente di ripudiare questa legge “che canta il de profundis al posto di lavoro di migliaia di persone e impone alla Sicilia una manovra depressiva senza precedenti che potrà influire sulla tenuta sociale, affossa le imprese e penalizzerà il rating regionale e nazionale”.

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