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Auto in fiamme a Caltanissetta, coppia di commercianti nel mirino

CALTANISSETTA. Una coppia di commercianti nisseni nel mirino degli attentatori. Al marito quattro giorni fa era stata bruciata l'utilitaria, stessa sorte è toccata la scorsa sera al fuoristrada della moglie.
Il doppio avvertimento è adesso al vaglio della Squadra Mobile che ha già interrogato i coniugi per capire quale possa essere stata la molla che ha fatto scatenare i piromani. Il secondo rogo, martedì sera, a due passi dall'ingresso di Unicredit ha devastato la Nissan Qashquai di G.L. 44, contitolare con il marito di due negozi uno nel capoluogo, l'altro a San Cataldo. Le fiamme hanno divorato gran parte della fiancata laterale destra e il vano motore da dove, a quanto pare, sarebbe partito l'incendio. I vigili del fuoco hanno lavorato oltre un'ora per circoscrivere l'incendio che non ha comunque avuto effetti su altre auto posteggiate vicino e sulla parete esterna del'istituto bancario. A fiamme domate agenti delle Volanti e pompieri hanno perlustrato l'intera zona a caccia di reperti utili alle indagini, ma non sono state trovate tracce di liquido infiammabile o resti di bottiglie in plastica abitualmente adoperate dagli attentatori. Per gli investigatori sia nel gesto di martedì che in quello della scorsa settimana vi sarebbe ben poco di accindentale. Modalità e soprattutto il fatto che due macchine di uno stesso nucleo familiare siano andate in fiamme nello spazio di pochi giorni inducono gli agenti della Mobile a privilegiare la pista dolosa del doppio gesto intimidatorio non legato, a quanto sembrato, all'attività commerciale della coppia.
Gli investigatori, invece, stanno tentando di approfondire gli aspetti di telefonate di qualche giorno addietro, conversazioni dal contenuto più vessatorio (stalking) che estorsivo. La Nissan Qashquai ha subito danni davvero rilevanti e non assicurati contro simili eventi, a salvarsi - ma solo parzialmente - la fiancata laterale sinistra, per il resto ci sarebbe ben poco da salvare del fuoristrada. Giovedì notte, in via Pola, a meno di venti metri dal rogo di martedì, era andata in fiamme la Cinquecento di G.F. (marito di G.L.) ex appartenente alle forze dell'ordine oggi in pensione. Anche in quel caso le fiamme, partite dal vano motore, si stavano rapidamente estendendo alla carrozzeria dell'utilitaria prima di essere circoscritte dai vigili del fuoco. L'incendio, nel cuore della notte, aveva però parzialmente danneggiato una condotta esterna del gas-metano. Anche in quel caso un minuzioso sopralluogo nella zona non aveva portato a risultati apprezzabili, non essendo state rilevate tracce di liquido infiammabile. I pompieri si erano riservati di pronunciarsi sulla natura dell'incendio, ma non avevano scartato la pista dell'accidentalità legata ad un probabile corto circuito. Il secondo rogo, però, spinge adesso gli uomini della Mobile a ritenere prevalente l'ipotesi dolosa ed in tale direzione sono state indirizzate le indagini. In città, a parte questo doppio episodio a distanza ravvicinata di tempo, gli incendi d'auto hanno fatto registrare una netta flessione e nella totalità dei casi si parla apertamente di vendette personali per motivi a volte decisamente banali.

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