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Patto salute e ticket, ministro Lorenzin: “Nuovo sistema sanitario agevolerà i meno abbienti”

ROMA. Un Servizio Sanitario solidale con chi è più povero e ticket che potrebbero andare incontro ai tanti italiani che il lavoro non lo hanno più o lo stanno perdendo. E questo anche grazie al fatto che i risparmi della Spending Review interna alla sanità, resteranno nel settore stesso. 
Potrebbe essere una delle novità che verranno introdotte con il nuovo Patto per la Salute, di cui oggi è stato messo a punto un importante tassello. Tra i temi discussi, in ben sette ore di confronto tra ministro della Salute Beatrice Lorenzin e i rappresentanti delle Regioni, infatti, anche il delicato capitolo della compartecipazione, ovvero della quota di spesa a carico del cittadino che usufruisce delle prestazioni sanitarie.
«Non c'è volontà di implementare i ticket, semmai di limitarli», secondo l'assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto. Si tratta di «un capitolo ancora tutto da scrivere, che sarà affidato ad un comitato tecnico», aggiunge specificando che si mirerà, comunque, ad «una revisione a favore di disoccupati, meno abbienti e cassintegrati» perchè «se non si tutelano, in una congiuntura come questa, significa che la politica ha perso».
Un passo in avanti, quindi, nella direzione di una fetta sempre più ampia di popolazione: secondo l'ultimo rapporto Istat, il 15,8% degli italiani vive in condizioni di indigenza e il tasso di disoccupazione generale è del 12,5%, il più alto dal 1977, mentre la Cgil ha stimato, per il 2013, 515.000 cassintegrati. Altra notizia molto attesa, riguarda i Livelli Essenziali di Assistenza, ovvero le prestazioni minime che un servizio sanitario deve poter essere in grado di garantire a tutti.
«La revisione dei nuovi Lea, che da anni attendono di essere aggiornati, arriverà entro giugno», come si legge in una nota del ministero e come spiega l'assessore alla Sanità della Regione Liguria, Claudio Montaldo.
Ottima notizia per coloro che non possono vedersi rimborsate cure e farmaci ancora non inclusi in questa lista ormai datata e, dunque, non più corrispondente ai reali bisogni di salute dei cittadini.  L'altra buona notizia, infine, è l'accordo trovato sul fondo sanitario 2013-2014, che si conferma esser quello annunciato dal ministro Lorenzin durante l'audizione in Commissione Affari Sociali, ovvero 109,902 miliardi per il 2014, 113,452 per il 2015, 117,563 per il 2016 e 122 per il 2017.
Ma soprattutto l'accordo, fa sapere il Ministero, è stato trovato «sull'impianto complessivo della norma». Non c'è da stupirsi quindi che, tanto il ministro che i rappresentanti delle Regioni, si dicano «soddisfatti» dei risultati ottenuti ma anche e soprattutto dall'approccio pragmatico emerso.
«Un incontro dallo spirito molto positivo» secondo l'Assessore alla Salute della Regione Toscana Angiolo Marroni, «caratterizzato dalla volontà di chiudere quanto prima» la partita, possibilmente entro metà febbraio. «La partenza è buona», commenta ancora Coletto perchè è «il ministro Lorenzin è stato di parola» ed è ora «certificato e scritto che il risparmio sanitario rimarrà nel settore», nell'obiettivo «primario e condiviso di mantenere il Servizio Sanitario Nazionale su base universalistica».

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