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Forestali e scuole, stipendi a rischio

Dopo la bocciatura della Finanziaria regionale da parte del commissario dello Stato, governo al lavoro sulle emergenze. Bianchi: priorità alle buste paga. Crocetta: i tagli mettono l’isola in ginocchio. Aronica: ho fatto il mio dovere

PALERMO. Dopo la sonora bocciatura della Finanziaria da parte del Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, alla Regione si lavora febbrilmente per tamponare la situazione. «Valuteremo le priorità - dice l'assessore Luca Bianchi - e nelle prossime ore metteremo a punto delle soluzioni tecniche per far fronte alle emergenze». Le emergenze sono gli stipendi, fra 30 e 40 mila buste paga da salvare: quelle dei forestali, dei dipendenti degli enti regionali, di migliaia di lavoratori di enti e associazioni ai quali sono stati bloccati i finanziamenti, scuole e università, il mondo del sociale e della cultura. I fondi stoppati sono circa 500 milioni di euro, la Regione al momento ne avrebbe una sessantina con cui andare avanti «al massimo per un paio di mesi», aveva avvertito Crocetta. Garantiti, comunque, gli stipendi dei regionali. «La priorità sono gli stipendi - dice Bianchi - di forestali, lavoratori di enti regionali, scuole e università. Le prossime ore saranno decisive. Stiamo predisponendo tutta la documentazione, poi sarà il presidente a portarla a Roma per un accordo, per recuperare almeno una parte delle somme». La soluzione passa dunque attraverso un tavolo tecnico in programma a Roma la prossima settimana. Intanto Crocetta non risparmia critiche al commissario Aronica. «Non sono state tagliate le entrate ma le spese necessarie che mettono in ginocchio la Sicilia, spese che in tutti gli altri anni sono state giudicate ammissibili e persino sovrastimate e molto di più di adesso, spese che sono state responsabili dello sforamento dei conti. Due miliardi di disavanzo nel 2011 e un altro miliardo nel 2012 sono stati possibili anche grazie ai giudizi di ammissibilità di talune spese da parte del Commissario dello Stato. Non si lavi le mani nei confronti di chi sta facendo rigore, ma veda cosa hanno fatto gli uffici del Commissario dello Stato nell'ultimo decennio». «Io ho fatto il mio dovere e lo rifarei - replica Aronica - . Probabilmente è una questione di temperamento, ma attenti alle parole». Poi aggiunge, rivolto a Crocetta: «Si ricordi che è ancora responsabile dell'ordine pubblico. Questa norma dello Statuto non è stata ancora abrogata».
Perché il rischio di tensioni sociali c'è. «La situazione in Sicilia è drammatica - avverte Claudio Barone, segretario della Uil - . Senza un allentamento del patto di stabilità, la Regione non potrà destinare risorse a tutti gli enti che dipendevano dalla Finanziaria. In queste condizioni, già da martedì prossimo, potrebbero non esserci i fondi per gli stipendi e per le attività di musei, scuole, università, teatri. Sarebbe un danno non solo per i lavoratori ma anche per i siciliani costretti a rinunciare a servizi fondamentali».
Critiche piovono dall'opposizione. «Crocetta viola le norme in materia di ordine pubblico e rischia la rimozione», avverte Marco Falcone (Pdl). «La politica del Governatore è fumo negli occhi dei siciliani: nessuna programmazione, nessun progetto concreto, solo spot e parole», dice Vincenzo Gibiino, coordinatore in Sicilia di Forza Italia. «Crocetta faccia chiarezza - dice Dore Misuraca, coordinatore siciliano di Ncd insieme a Castiglione - . E smettiamola con questa storia che c'è sempre qualcuno dietro, tutto questo è volgare. Se è un errore tecnico, si risolva ma Bianchi si dimetta». Replica l'assessore: «Non mi dimetto. Gli emendamenti del centrodestra hanno introdotto tante spese, hanno la loro parte di responsabilità». Rincara il Movimento 5 Stelle con i senatori Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino che parlano di «argomentazioni rocambolesche» che «possono dare la misura della difficoltà politica». 

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