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"No Muos" si incatenano: l’installazione dei tralicci fa scattare la protesta

Ieri sono continuati i lavori per la posa della seconda delle tre parabole di telecomunicazione satellitare sugli enormi basamenti in cemento armato che erano già stati ultimati l’estate scorsa

NISCEMI. Allarme e preoccupazione a Niscemi per la frenetica accelerazione data ai lavori nel cantiere del Muos, presso la base Nrtf della Marina militare statunitense di contrada Ulmo. La protesta dei comitati No Muos non si è fatta attendere. Due attivisti – Giuliana Reale di Niscemi e Andrea Turco di Gela - si sono legati con grosse catene alla recinzione dell’ingresso principale del presidio militare della Us Navy, per ribadire la ferma opposizione della popolazione siciliana alla realizzazione del super radar. Ieri, nonostante la giornata prefestiva, sono continuati alacremente i lavori per la posa della seconda delle tre parabole di telecomunicazione satellitare sugli enormi basamenti in cemento armato, che erano già stati ultimati l’estate scorsa. L’impennata dei lavori si è avuta venerdì scorso, quando il lungo braccio di una grossa gru si è messo in movimento, issando la prima colossale antenna circolare dal diametro di circa 18 metri. L’operazione ha colto di sorpresa i militanti No Muos, che non prevedevano una ripresa dei lavori così repentina. La zona era stata messa sotto controllo da un ingente spiegamento di forze dell’ordine antisommossa, per evitare incidenti spiacevoli come quelli avvenuti durante la manifestazione nazionale del mese di agosto scorso, quando la rete di recinzione della base americana venne abbattuta per alcune centinaia di metri, consentendo a oltre mezzo migliaio di manifestanti di entrare nel presidio militare. Venerdì e ieri nulla di tutto questo si è verificato. Gli attivisti dei Comitati No Muos sono stati tenuti a debita distanza dalla base dove si svolgevano i lavori di ultimazione del colossale radar, controllando i più riottosi. Una ragazza venerdì è stata portata in commissariato di Polizia per la sua identificazione e successivamente rilasciata con una denuncia a piede libero a suo carico, perché nella macchina su cui viaggiava erano stati trovati dagli agenti forbici da potare e attrezzi di lavoro agricolo senza giustificato motivo. Ieri pomeriggio, un centinaio di militanti dei vari Comitati No Muos si sono riversati in contrada Ulmo per assistere ai lavori della posa della seconda parabola, mentre i loro due compagni si sono incatenati alla recinzione. Tutto comunque si è svolto senza incidente alcuno, anche perché polizia e carabinieri hanno presidiato in massa l’esterno della base americana, evitando qualsiasi disordine. Intanto, il Coordinamento regionale dei Comitati No Muos annuncia la ripresa delle manifestazioni a livello nazionale con la partecipazione dei movimenti di resistenza popolare (Reti migranti e antirazziste, Movimento Non-violento), per il 22 febbraio prossimo. Altra manifestazione popolare è stata già programmata per il prossimo 1 marzo a Niscemi.

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