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Ministro D'Alia, "Commissario è garanzia" "Non abbiamo chiesto il rimpasto"

GELA .«Bisogna esaminare con serenità e senza polemiche le decisioni assunte dal Commissario dello Stato. Penso che eserciti un ruolo a garanzia dell'autonomia regionale e che si sia mosso anche sulla scorta dei rilievi che già la Corte dei Conti aveva fatto». Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Gianpiero D'Alia, oggi a Gela, commenta così l'impugnativa della manovra economica varata dall'Ars. «Penso - ha aggiunto D'Alia - che ci sia la necessità che si faccia una riflessione su queste osservazioni. Siamo disponibili a convocare un tavolo tecnico anche a Roma con Crocetta e il ministero dell'Economia per vedere come intervenire su alcuni settori che hanno una loro complessità dal punto di vista sociale e su cui è necessario che ci siano le risorse per sostenere alcune attività regionali». «Il rimpasto noi non lo abbiamo chiesto e mi sembra che il Presidente Crocetta non sia intenzionato a farlo. Personalmente non ce ne frega nulla. Abbiamo fatto un patto elettorale con Crocetta e con il Pd, su un programma e un metodo di Governo che deve essere rispettato».
«Per questo Governo dopo un primo anno di rodaggio - ha proseguito - è arrivato il momento di intervenire con provvedimenti che in qualche modo incidano con la crisi economica - ha aggiunto - che c'è in atto in Sicilia, una Regione da troppo tempo in recessione e che a differenza di altre regioni fa fatica a gestire una ripresa decente. Il Governo dovrebbe fare un tavolo con le parti sociali per individuare in queste prossime settimane una serie di misure che possano servire in questo senso». «In arrivo con la rimodulazione dei fondi strutturali dell'Unione Europea che non erano stati utilizzati, ci sono all'incirca 6 miliari e 200 milioni di euro, - ha osservato - di cui l'80 per cento va al Mezzogiorno e quindi alla Sicilia e che nel 2014 saranno utilizzati per interventi importanti. La Sicilia deve essere pronta a cogliere questa opportunità.» «Le Province non si sopprimono cambiando il nome».
«Bisogna capire - ha aggiunto - quale percorso porta alla semplificazione dei livelli territoriali di Governo in termini di efficienza, meno costi per i cittadini e più trasparenza. Questo ovviamente va fatto rispettando lo Statuto della Regione ma va fatto».

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