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Mafia, sequestro da 3 milioni a imprenditore di Gela

GELA. La Dia di Caltanissetta ha sequestrato a Gela una cava (in contrada Bulala) per la produzione di inerti, società, immobili e conti correnti, riconducibili ad Antonio Cammarata, 54 anni di Gela, risultato vicino alla famiglia di Cosa nostra gelese legata al noto boss Giuseppe Piddu Madonia, per un valore di tre milioni di euro. Cammarata, titolare a Gela di una cava di estrazione di materiali inerti e di un'impresa per il trasporto e la posa, secondo gli inquirenti, sarebbe stato in affari con l'organizzazione mafiosa di Gela, trasferendo a Cosa nostra ingenti disponibilità finanziarie attraverso sovrafatturazioni di forniture e trasporti. In cambio, sarebbe stato garantito a Cammarata di acquisire una posizione dominante e di esclusivo controllo nel settore nevralgico delle forniture e del trasporto dei materiali inerti impiegati per la realizzazione di opere pubbliche e private anche al di fuori della provincia nissena. In particolare, sono stati sequestrati, a Gela (Caltanissetta): una società, con annessa cava di estrazione, quote di maggioranza di due società operanti nella lavorazione e trasporto di materiali inerti, quote di maggioranza di un'altra società, titolare di un istituto di bellezza, due fabbricati e 45 terrenti. Sequestrati anche una quota parte della multiproprietà di quattro fabbricati di un complesso turistico situati nell'isola di Lipari (Messina) e 6 rapporti bancari.

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