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Mafia, la Cassazione conferma l'ergastolo per Riina "junior"

ROMA. Confermato, dalla Cassazione, l'ergastolo per Giovanni Riina, il figlio di Totò Riina condannato per alcuni omicidi di mafia. La Suprema corte, infatti, ha detto "no" alla richiesta di sostituzione della pena del carcere a vita con 30 anni di reclusione. Riina junior è stato difeso dall'avvocato Antonio Managò che aveva chiesto l'invio alla Consulta degli atti del fascicolo di Giovanni Riina.

Il ricorso per l'applicazione della sostituzione dell'ergastolo con 30 anni di reclusione era stato
presentato dal legale di Giovanni Riina a seguito della sentenza con la quale, lo scorso luglio, la Consulta aveva dato il via libera alla commutazione del carcere a vita in 30 anni di reclusione per gli imputati che nel 2001 aveva chiesto l'applicazione del rito abbreviato che consentiva questa
'riduzione' di pena in base alla legge Carotti.

La norma, alla fine dello stesso anno, fu abrogata in seguito alle polemiche sugli effetti che la sua applicazione avrebbe provocato. La Corte di Strasburgo, però, ha ritenuto che costituisse una violazione dei diritti di difesa la cancellazione di questa norma per quanti avevano fatto richiesta di rito abbreviato. Dallo scorso 10 gennaio la Cassazione, allineandosi con la Consulta, sta cancellando numerosi ergastoli per la 'platea' di condannati che ne hanno diritto. Per Riina junior deve aver deciso diversamente poiché il figlio dell'ex boss di Cosa Nostra aveva ritirato la richiesta di abbreviato quando la legge Carotti è stata abrogata.

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