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Il ritorno di Seedorf: "Milan, apro un altro ciclo e ti porto in alto"

L'ex giocatore è sbarcato a Milano e ha visto la gara di Coppa Italia vinta dai rossoneri con lo Spezia. "Due anni fa Berlusconi aveva previsto tutto", ha detto l'olandese

MILANO. «Ho lasciato il Milan alla chiusura di un ciclo e l'idea è aprirne un altro». A oltre seicento giorni, Clarence Seedorf torna nello stadio che lo ha visto protagonista per dieci anni in campo e da domenica sarà palcoscenico della sua seconda carriera, quella da allenatore, che affronta «con emozione e senso del dovere. Darò il 100% - ha promesso - per ricostruire, dare entusiasmo e sicurezza. Spero di fare belle cose, perchè tutti hanno sofferto abbastanza».  Il saluto di Barbara Berlusconi nella sala executive, gli applausi dei pochi tifosi nella tribuna d'onore del Meazza e l'abbraccio con Adriano Galliani sono il primo benvenuto all'olandese che ha tre giorni per preparare il suo debutto da allenatore contro l'Hellas, che un girone fa ha inaugurato quella che fin qui è una delle peggiori stagioni della storia rossonera.  «Dispiace vedere il Milan così, c'è molto da lavorare per riportarlo in alto. Sono molto felice. Due anni fa il presidente Berlusconi aveva previsto tutto», ha detto il successore dell'esonerato Allegri dopo essere atterrato verso le 18.30 con qualche minuto di anticipo alle all'aeroporto di Linate proveniente da Amsterdam, dove ha fatto scalo per qualche ora dopo il volo intercontinentale da Rio de Janeiro. Anzichè in un giorno d'estate come era nei piani originali del presidente rossonero, Seedorf è sbarcato a Milano in veste di allenatore in una serata nebbiosa e subito si è diretto al Meazza dove nel frattempo la sua nuova squadra dopo settimane di amarezze stava conquistando senza problemi i quarti di coppa Italia.  «Non si può dire che sono tornato, perchè non sono mai andato via. È importantissimo per me vedere tutto questo entusiasmo, va trasformato in risultati positivi», ha spiegato il trentasettenne allenatore in pectore, che domani verso le 9.30 in sede firmerà il contratto, a cui seguirà il comunicato ufficiale.  Subito con Galliani sarà affrontato il capitolo mercato. Non ci sono grandi risorse a disposizione, e all'uscita in prestito di Matri (il colpo rossonero più costoso dell'estate) dovranno seguirne altre prima di pensare a rinforzare centrocampo (Hernanes, Siem de Jong e Maher sono i nomi che circolano) e la difesa (ma prima devono partire Mexes e Zaccardo).  In attesa di ottenere in primavera la Licenza Uefa Pro, Seedorf avrà una deroga per andare in panchina con quella Uefa A e al suo fianco fino a giugno potrà contare su Tassotti. Da domani (l'allenamento è fissato alle 15) sul campo di Milanello, con tuta e fischietto, dovrà dimostrare ben altre doti di quelle che lo hanno reso famoso fin qui. Berlusconi è sicuro della propria intuizione, ma non mancano gli scettici. «È un rischio, bisogna aspettare e vedere come Seedorf si adatta - ha notato Marco Van Basten, che da ct dell'Olanda non ha avuto un gran feeling con l'ex centrocampista -. Non penso che sia molto saggia, ma non è una decisione che spetta a me». Ci sono incognite anche secondo Ruud Gullit. «Non me l'aspettavo - ha dichiarato l'ex attaccante del Milan -. Clarence non ha alcuna esperienza da allenatore e dovrà dimostrare cosa sa fare».  Provoca una certa curiosità questo caso più unico che raro di calciatore che annuncia la fine della sua carriera e subito si siede su una panchina. Le uniche similitudini con due predecessori (Sacchi e Zaccheroni) riguardano la data di nascita (1 aprile). «Speriamo - ha sorriso Seedorf - porti bene».

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