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Fondi Sicilia, deputati Ars disertano Palazzo: salta la riunione su ddl Province

PALERMO. Nel 'day after' della bufera giudiziaria che ha travolto il parlamento siciliano, coinvolto nell'inchiesta sulle spese dei gruppi dell'Ars, i corridoi di Palazzo dei Normanni sono semi deserti. Di politici in giro non c'è traccia e i deputati regionali disertano i lavori. Tant'è che è pure saltata la riunione della commissione Affari istituzionali, convocata per oggi, che doveva esaminare il ddl sull'istituzione dei liberi consorzi e delle città metropolitane.

"Mancava il numero legale" taglia corto il presidente della Commissione Antonello Cracolici (Pd), anche lui indagato per peculato e che nella scorsa legislatura è stato capogruppo dei democratici a Sala D'Ercole. "E' stata riconvocata per domani - dice ancora ricordando che l'Aula solo ieri ha esitato la finanziaria - nonostante sia venerdì e le commissioni non si riuniscono".

Il Parlamento, però, ha solo un mese per mandare in soffitta le Province, approvando la riforma entro metà febbraio, altrimenti saranno indetti i comizi elettorali e si tornerà votare per eleggere gli organismi delle Province, al momento commissariate. Il tempo stringe  ma i parlamentari hanno
preferito prendersi una 'pausa' dopo il tour de force, che li ha tenuti incollati per 10 giorni sugli scranni di Sala D'Ercole per la legge di stabilità.

"Non ho visto nessuno - sussurra un'assistente parlamentare - si staranno riposando dopo la maratona per approvare la finanziaria. Certo poi c'è stata questa notizia dell'inchiesta....". "E' stato uno shock per tutti - dice ancora - ma su questa vicenda forse è il caso di fare gli opportuni distinguo; una cosa è spendere soldi pubblici per cravatte, foulard e cose che nulla hanno a che fare con l'attività politica, altro sono le cialde per il caffè o l'acqua minerale".

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